Oro alla Spagna, argento alla Francia, bronzo al Portogallo. E Italia che scende di nuovo dal podio dopo il bronzo di Ginevra, come era accaduto anche in Inghilterra nel 2010.
Gli azzurri non sono stati in grado di riprendersi dopo la cocente delusione della semifinale persa al golden gol contro la Francia. Niente bis, quindi, contro il Portogallo. E niente medaglia.
La finalina dell'europeo di Ploufragan è andata via regolare a favore dei portoghesi. Doppio vantaggio nel corso del primo tempo e unico sussulto azzurro nel finale della prima frazione con l'illusorio 2-1 di Pierotti. Poi altre due reti lusitane nella ripresa a chiudere un europeo su cui è necessario un giudizio molto articolato.
Il risultato è, ovviamente, al di sotto delle attese: si puntava a una finale e non è arrivata nemmeno una medaglia. E nello sport i risultati restano negli annali e contano più di ogni altra cosa.
L'hockey italiano può però essere soddisfatto di come sta procedendo il lento e graduale ritorno delle nostre nazionali verso l'alto livello. Qualche segnale lo si era visto anche lo scorso anno a Ginevra, ma a Ploufragan è apparso evidente a tutti che l'Italia sta tornando ai livelli che le competono: per gioco e per la capacità di presentarsi con atleti dotati di forte personalità. Era da tempo immemore che una nazionale giovanile non chiudeva al primo posto il girone di qualificazione e non giocava da protagonista la seconda fase. Gli azzurrini sono usciti per mano di una Francia eccellente, sulla quale la federazione transalpina ha investito tempo e risorse proprio in vista di questo europeo. E' destino che siano i padroni di casa a regalarci sempre le più cocenti delusioni: accadde due anni fa in Inghilterra con l'U17 di De Rinaldis sconfitta nella finale per il 3' posto dagli inglesi; è accaduto con i francesi in semifinale quest'anno. Attenzione, però, perchè la Francia ha dato filo da torcere per ben due volte alla Spagna (4-2 nel girone, 3-2 nella finale), segno di una forza vera dei transalpini.
E' opinione comune che quello messo nelle mani di Colamaria e da lui plasmato sia un buon gruppo. Un gruppo sul quale occorre lavorare con coerenza tecnica e tattica in vista del passaggio di una parte di questi ragazzi nella categoria superiore. Con la speranza che i club nei quali questi ragazzi sono cresciuti e giocano riescano a mettere loro a disposizione buoni maestri e le occasioni giuste per accrescere esperienza e personalità.
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