Missione compiuta per la nazionale italiana di hockey pista che batte la Svizzera e torna sul terzo gradino del podio, migliorando di due posizioni il quinto posto ottenuto a Wuppertal due anni fa. L'ultimo tassello gli azzurri lo hanno messo questa sera battendo la Svizzera per 4-1 al termine di una partita dai due volti. Un primo tempo molto difficile, nervoso, che ha palesato i limiti già noti di questa nazionale, primo fra tutti la difficoltà ad andare in gol. Di fronte a una Svizzera che ha fatto bene il proprio mestiere, cercando di difendersi con ordine e tentando sporadiche sortite in contropiede o qualche tiro da fuori, l'Italia ha avuto a lungo il governo della partita, ma ha costruito pochissimo.
Certamente ha pesato sugli azzurri il fatto di dover a tutti i costi centrare il terzo posto per evitare di finire nel tritacarne delle critiche che non sono mancate nel corso di questa settimana. Prova ne sia il time out chiamato da Mariotti nel primo tempo nel corso del quale il CT azzurro ha strigliato senza mezze misure i suoi.
Fatto sta che, mentre gli azzurri sprecavano quel poco che riuscivano a costruire (compreso l'ennesimo rigore fallito da Motaran), la Svizzera capitalizzava proprio un errore di Motaran: pallina persa a centropista e avversario atterrato, con inevitabile punizione (e grazia arbitrale che non ha espulso il nostro capitano). Anche Kissling si è fatto stregare da Barozzi (sul quale sprechiamo sempre troppo poche parole di elogio, ma che è stato più volte determinante oggi come nelle precedenti partite), ma sulla ribattuta ha messo in gol l'1-0 elvetico. Il meritato pareggio è arrivato in modo rocambolesco con un tiro di De Oro che è scivolato sotto il portiere avversario ed è entrato con il contagiri.
L'Italia migliore si è vista nella ripresa. Mariotti indovina il cambio giusto quando inserisce nella mischia Sergio Festa. Il lodigiano entra subito nel clima del match e si mette a fare il metronomo della squadra: detta i tempi, suggerisce passaggi, si rende pericoloso in prima persona. Quando Motaran viene messo a terra in area, è proprio Festa che va sul dischetto e sfata il mito dell'Italia che spreca i rigori, portando gli azzurri avanti 2-1. Passano una manciata di minuti e Festa propone a Nicolas un assist perfetto che il bassanese infila al sette per il gol della tranquillità. Lo show personale di Festa non è finito: contropiede perfetto con Ambrosio come spalla e staffilata del 4-1. Tripudio dei tifosi lodigiani che, assieme a rappresentati viareggini e pratesi, non hanno fatto mancare il loro appoggio anche nei momenti più difficili del match.
Nel finale Mariotti dà spazio per la meritata passerella a Depalma e a Gnata, chiudendo l'europeo tra gli applausi del pubblico che saluta gli azzurri quando la partita è ancora in corso, prima di concentrarsi sul gran finale di questo europeo: Spagna-Portogallo. E comunque vada la partita tra due squadre che ci sono ancora superiori (ma che abbiamo messo in difficoltà) al loro fianco, sul podio di Paredes 2012, ci sarà anche quell'azzurro che a Wuppertal non c'era.
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