L'Angola miete la prima vittima. O meglio, il complicato e cervellotico sistema dei mondiali di hockey adottato dal Cirh miete la prima vittima: l'Inghilterra non sarà ai nastri di partenza del gruppo B, come sarebbe suo diritto, ma lascia il posto all'Uruguay, salvando perlomeno la faccia alla manifestazione iridata e al comitato mondiale dell'hockey pista.
L'Inghilterra paga (è il proprio il caso di utilizzare questo termine) il terzo mondiale in tre anni in un continente diverso dall'Europa. Nel 2011 era a San Juan dove chiuse malamente retrocedendo nel gruppo B. Lo scorso anno ha disputato il mondiale B a Canelones, in Uruguay, finendo al secondo posto alle spalle del Sudafrica e davanti a Austria e ai padroni di casa e risalendo nel gruppo A assieme alla prima e alla terza classificata. Quest'anno avrebbe dovuto andare in Angola: troppo per una federazione con tanta buona volontà, ma poche risorse in cui gli atleti pagano di tasca propria buona parte delle spese di viaggio, vitto e alloggio.
Quello del doppio mondiale ad anni alterni è un sistema assolutamente folle che, di fatto, costringe alcune nazionali a disputare un torneo iridato ogni anno (e quando si gioca il mondiale B ci sono anche i campionati europei) e rende praticamente impossibile il ricambio nel gruppo A: a San Juan erano retrocesse nel gruppo B Olanda, Sudafrica e Inghilterra e le ultime due hanno puntualmente trionfato nel mondiale B successivo, rientrando subito nell'elite mondiale senza perdere nemmeno un giro. Da anni si parla di modificare questo meccanismo, ma puntualmente le proposte di modifica cadono nel vuoto.
L'Inghilterra lascia il posto all'Uruguay, prima in lista di ripescaggio, e retrocede di nuovo nel gruppo mondiale B. I sudamericani finiscono nel gruppo B assieme all'Argentina, alla Francia e alla Germania e per loro sarà una sfida difficilissima riuscire a salvarsi.
TUTTO SUL MONDIALE ANGOLA 2013
Prima fase: Gruppo A - Gruppo B - Gruppo C - Gruppo D
Seconda fase: 1°/8° posto - 9°/16° posto