Non scommettete su di noi. L'hockey su pista prova ad uscire dal mondo delle scommesse sportive. La richiesta proviene direttamente dai club che lo scorso 30 giugno hanno manifestato la volontà di non consentire più di scommettere sul campionato di serie A1. Alla base della richiesta dei club ci sono due motivi di fondo: il primo è dovuto al fatto che non un centesimo delle scommesse fatte sull'hockey arriva ai club, alla Lega Hockey o alla Fihp; il secondo è legato al timore che la possibilità di scommettere condizioni i risultati delle partite all'insaputa e a danno delle società. Quello che è già accaduto in altri sport minori (e non solo nel calcio) potrebbe accadere anche nel mondo molto ristretto dell'hockey su pista; al punto che qualche sospetto su alcuni match della passata stagione è serpeggiato, anche se non ci sono assolutamente prove che condizionamenti ci siano effettivamente stati.
All'indomani della riunione di giugno, la Lega Hockey ha immediatamente chiesto all'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato di togliere dal programma delle scommesse sportive le partite del campionato di serie A1 di hockey su pista. La richiesta della Lega ha però un limite: Aams può vietare le scommesse in Italia, ma nulla può nei confronti dei network internazionali che operano via internet.
Oggi, a dar man forte alla Lega, interviene anche la Federazione che, per mano del segretario generale Angelo Iezzi, che ricorda come "le vigenti norme della Fihp prevedono l'assoluto divieto a tutti i tesserati di prendere parte a scommesse sportive nella propria disciplina per evidenti ragioni di moralità e di etica sportiva". Iezzi mette inoltre in guardia i club che "sono direttamente responsabili, salvo prova contraria, dell'operato e del comportamento di propri dirigenti, soci e tesserati agli effetti disciplinari".