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L'hockey contro il razzismo: 'Tous differentes, tous egaux'


Tutti diversi, tutti eguali : è lo slogan che il comitato organizzatore dei mondiali ha voluto dedicare ad una delle iniziative collaterali, evidentemente quella piu` nobile, che riguarda la lotta contro il razzismo. La prima cosa che Jean-Baptiste Piemontesi ha fatto notare a noi cronisti d’oltr’alpe è il cuore dell’iniziativa, una tenda il riva al Lago Lemano.

Scritto da - Pubblicato il 21/06/2007
Si tratta di un laboratorio strategico, fucina di belle cose. « Abbiamo uno striscione – spiega Tanja Romano, che co si è fatta promotrice del progetto con Anat Rossenwasser, sul quale ogni partecipante aggiunge una riflessione, una nota un segno significativo. Si tratta per lo piu`di studenti, ma anche di insegnanti, genitori e di protagonisti del mondiale, giocatori e dirigenti ; alla fine ciascun partecipante si porterà a casa un pezzo di tela, che varrà come ricordo e presa di coscienza ed ogni delegazione se ne porterà a casa un pezzettino». Lo sport ha recentemente dimostrato poca sensibilità nei confronti del problema razzismo, si, spesso lo affronta, quasi per lavarsi la coscienza, ma non va oltre. Questa volta l’Hockey Pista per iniziativa del Mondiale di Montreux prova a trasformarsi in contadino e
porre un seme, dopo aver preparato il terreno : « Proprio cosi - conferma Tanja – invitiamo insegnati ed allievi a considerare il messaggio Rispetto e Tolleranza, una presa di coscienza di quello che si fa e di quello che si dice. Un invito a riflettere su quale livello si trova la propria esperienza, il proprio vissuto. Non per nulla il bianco è nero è simbolo della massima espressione del contrasto e su questa base parte la comprensione e la riflessione del proprio essere nei confronti del razzismo e della tolleranza. Si tratta di un seme, forse piccolo, ma importante ». L`attività attorno all’iniziativa è frenetica ma ordinata, basata soprattutto sul massimo ordine e programmazione : tra pochi minuti una delle tante scolaresche parteciperà al laboratorio: « L`approccio è molto confortante e quindi veramente positivo – continua Tanja – insegnanti ed allievi assieme partecipano con passione e riflettono assieme a noi sull’importanza di questa iniziativa. Lo sport è un momento importante per iniziare, anche se non è mai troppo tardi, è proprio sulle giovani coscienze che si deve iniziare. Devo pero’ sottolineare come ho potuto notare una grande sorpresa ed interesse e quindi presa di coscienza da parte di atleti affermati, rimasti a bocca aperta a di fronte al nostro laboratorio ». L’iniziativa ‘pratica’ non si esaurisce con il tabellone/tela da dividere tra partecipati e delegazioni ; bellissima significativa è la scultura, che rappresenta il logo del Mondiale : « E’ una bellissima scultura – conferma Tanja Romano concludendo – sulla quale è stato incollato un piccolo sasso, proveniente da ogni paese diverso. La scultura resterà a Montreux. Siamo fiduciosi che il nostro piccolo seme darà il suo frutto ». Proprio cosi, é giusto che se ne parli ma è soprattutto importante agire con questo tipo di iniziative, che valorizzano un grande lavoro di base e nobilitano chi le promuove. Il seme è stato impiantato nel terreno, che forse è meglio preparato e ben disposto di quanto le recenti cronache, spesso legate alle attività dei tifosi negli stadi non facciano pensare.

Claudio Pasquino
Corriere di Novara
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