Appuntamento con la storia. Che la Final Four vada a Valdagno, Oporto o Lisbona, l’Eurolega affronta il penultimo atto di una lunga stagione, con il ritorno dei quarti di finale; una formula ad eliminazione diretta apprezzata da pubblico e media.
Mezzo piede in finale lo ha il Valdagno: i veneti sono reduci dal successo per 2-3 al “Les Comes” di Igualada e guardano con ottimismo alla “vuelta” casalinga. Lo stato di forma di Gil & Co. è buono, la voglia di concludere alla grande la stagione anche: bisogna solamente evitare le distrazioni di “rumors impazziti” che aleggiano sulla piazza veneta. Per il futuro c’è senz’altro tempo, ora incombe la necessità di giocarsi la possibilità di una Final four in casa e una molto probabile semifinale di paly off .
L’Igualada viene da tre sconfitte consecutive in OK Liga (Shum, Reus e Vendrell, vincitore per 4-3) ed è scivolato in decima posizione, scavalcato anche da Lleida, Voltregà e Lloret. L’ultima vittoria dei catalani risale al 6 aprile, 6-5 con il Vilanova. In Europa nulla è semplice, ma questo Igualada appare tutt’altro che una corazzata.
L’avversario che potrebbe incrociare il Valdagno uscirà dal confronto tra Porto e Reus: nel match di andata ancora una volta i lusitani hanno mostrato come siano inaffidabili nel gestire un vantaggio, passando dallo 0-2 al 3-2 nei minuti finali. La tattica spregiudicata di Neves, atta a conseguire un gioco estremamente offensivo, nasconde sempre dei pericoli. Forse, contro il Porto è più semplice vincere quando ci si trova in svantaggio che avanti. Il pronostico resta comunque più aperto di quanto non sembri e Dominguez nelle ultime interviste rilasciate alla “prensa” catalana professa una grande abitudine alle piste avverse e un’ottima preparazione al match. Staremo a vedere.
Gli occhi dell’Europa sono comunque puntati su Barcellona – Liceo: i blaugrana dal cambio di panchina non sanno far altro che vincere, mentre i biancoverdi stanno volando nella Liga, nonostante le sofferte recenti vittorie con Blanes e Noia. Al “Palau” non ci sarà il tutto esaurito, questo è certo, con un ambiente differente rispetto all’andata del Riazor. I favori del pronostico pendono lievemente per il Barcellona, non fosse che per la legge dei grandi numeri: i blaugrana non vincono un’Eurolega dal 2010, mentre il Liceo non subisce un’eliminazione europea dal 2009. Che sia il momento della svolta? Al di là dei discorsi cabalistici, occhio ai galiziani che hanno un concetto di squadra che va al di là di ogni possibile immaginazione.
L’ultimo quarto è quello tra Benfica e Noia; a tasso tecnico non c’è partita, anche se il Benfica vive un momento particolare: sono in partenza Ricardo Silva (Trabal il valevole sostituto), Viana e Cacau e, molto probabilmente gli argentini Lopez e Abalos. Questo potrebbe esser l’ultimo atto di una squadra che costa un patrimonio e che nell’ultimo triennio ha vinto molto meno di quanto programmato sulla carta.
I biancorossi di Lisbona, insieme al Porto e al Valdagno sono le società che han proposto la loro candidatura per le Final Four e curiosamente nessuna delle tre ha mai vinto una Coppa dei campioni dall’avvento della formula a gironi (1997): potrebbe essere la sospirata prima volta in assoluto per Veneti e Benfica oppure un ritorno al successo per il Porto che non solleva il trofeo dal lontano 1990.
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