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L'All Star Team batte gli azzurri U23 7-2


Scritto da Redazione - Pubblicato il 09/03/2010
ITALIA UNDER 23 - ALL STAR TEAM 2-7 (primo tempo: 1-3)
MARCATORI: 3.52 Ordoñez, 16.14 e 21.11 Garcia, 21.28 De Rinaldis. Nella ripresa: 3.59 e 6.18 Cacau, 13.12 De Rinaldis, 23.06 e 24.51 Garcia.
ITALIA: Bandieri, Camporese, Bertoldi, Berto, Ranieri, Campagnolo, Borsi, De Rinaldis, Pagnini, Gnata. All. Cupisti.
ALL STAR TEAM: Bargallò, Pallares, Velasquez, Bertran, Ordoñez, Romero, Molina, Garcia, Montigel, Taylor, Cacau, Oviedo. All. Mariotti.
ARBITRI: Carlo Corponi di Trissino e Claudio Ferraro di Vicenza. Ausiliario: Raffaele Acquafresca di Trieste.

In un Palachiarbola di Trieste gremito da una cornice di pubblico più che dignitosa, l'All Star Team tiene fede ai pronostici della vigilia e batte agevolmente la nazionale italiana under 23. Troppa la differenza tra le due formazioni in pista: da una parte i migliori stranieri della serie A1 allenati da Massimo Mariotti, dall'altra i dieci azzurri che presumibilmente difenderanno l'Italia alla prossima coppa Latina under 23, selezionati da Alessandro Cupisti. Una nazionale che, tuttavia, pecca di esperienza e che, alla lunga, subisce la superiorità della formazione avversaria, nettamente più attrezzata e forte.
Cupisti manda in pista Gnata Bertoldi, Berto, Ranieri e Pagnini; una formazione che riproporrà nella ripresa con il solo cambio del portiere e l'inserimento di Bandieri. Nel corso della partita ruota tutti i giocatori a sua disposizione con alterne fortune. La differenza tra chi è abituato a ritmi da serie A1 (De Rinaldis, Pagnini e Camporese su tutti) e chi gioca solo qualche spezzone di partita appare evidente quando gli All Star decidono di accelerare il ritmo. Un problema che Cupisti si ritroverà anche ad inizio aprile, dato che la nazionale under 23 avrà pochissimo tempo per prepararsi (o forse non ne avrà proprio).
E' molto più agevole il compito di Massimo Mariotti che ha a disposizione un vero dream team. Garcia gioca con la stessa grinta con cui affronterebbe una finale mondiale e si vede; i due portieri danno tutta la sicurezza necessaria al punto che, nella ripresa, la squadra degli All Star difende per alcuni minuti in tre soli uomini (contro quattro azzurri) lasciando un attaccante fisso davanti a Bandieri.
Alla fine, tutto sommato, la partita ha divertito il pubblico presente che ha sottolineato molte azioni con applausi convinti. Segno che il seme dell'hockey su pista ha ancora un terreno fertile dove attecchire in quest'angolo d'Italia.
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