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Avanti adagio, ma pur sempre avanti.
L'Italia centra il secondo successo agli europei di Oviedo e, dopo la Francia, anche l'Olanda lascia i tre punti in palio a Cocco e compagni, lanciati in testa al girone A con sei punti in due partite.
Difficile dare un giudizio sugli azzurri dopo la partita contro i modestissimi "orange". La squadra di Cupisti ha dominato la partita dal primo all'ultimo minuto e Giovanni Fontana, in pista al posto di Leonardo Barozzi, non ha dovuto che sbrigare la ordinaria amministrazione. Un dominio territoriale che però non si è trasformato in un bottino di reti altrettanto netto a causa dei limiti dell'attacco azzurro.
Nessuna delle tre reti italiane è nata da un'azione di attacco manovrata: su punizione di prima il vantaggio di Squeo, d'astuzia il raddoppio di Papapietro, di rigore la terza rete di Travasino. Questo è forse il dato più preoccupante che emerge dal match contro l'Olanda e che potrebbe avere risvolti pesanti contro avversarie più temibili, a partire dalla partita di domani sera contro la Spagna.
Per il resto Alessandro Cupisti può consolarsi per la tenuta della difesa azzurra che non ha ancora subito reti ed è la meno battuta di tutto l'Europeo.
Certamente chi si attendeva dagli azzurri una prova di forza è rimasto deluso. Gli azzurri non sono riusciti a sfondare il muro olandese nè hanno dato l'impressione di spingere fino in fondo sull'accelleratore. Cupisti, dal canto suo, ha continuamente cambiato il volto alla squadra scegliendo un quintetto iniziale atipico e procedendo a molte sostituzioni nel corso della gara. Forse anche per non dare troppi suggerimenti alla Spagna.
La partita contro l'Olanda era l'ultima delle partite facili di questo Europeo e adesso occorre cambiare marcia per riuscire a centrare l'obiettivo del podio. Domani sera contro la Spagna c'è il primo vero banco di prova, poi da giovedì ogni errore si paga con l'esclusione dalla corsa al titolo.