Unaltra giornata storica per la città e per lhockey valdagnese. Dopo la conquista del primo scudetto in 72 anni di vita del club biancoceleste, seguita a ruota dalla vittoria della prima Supercoppa, ecco servita la possibilità di concretizzare un tris memorabile. Questa sera, martedì 23, al PalaLido si gioca il match di ritorno della finalissima di Coppa Italia fra la Isello Vernici e il CGC Viareggio già finalista nella precedente edizione. La prima pagina è già stata scritta lo scorso 26 ottobre nella città versiliese (alla fine un 5-5 non privo di più di una recriminazione), ma questo ritorno sarà assolutamente decisivo per lassegnazione del trofeo tricolore. Lo conquisterà, stante il pari e patta dellandata, soltanto chi vincerà e non conterà nulla la differenza reti. La delicatezza dellappuntamento valdagnese non ha bisogno quindi di ulteriori sottolineature, sarà sicuramente una gara durissima e spettacolare degna di un palazzetto da tutto esaurito. Ci sarà una cornice altrettanto degna per la presenza dei massimi esponenti dellhockey nazionale, che consegneranno ai vincitori la Coppa Italia. Avvenimento che verrà assicurato in diretta dalle telecamere di RaiSport1.
Il doppio atto della finale registra una gustosa curiosità in tema di ex. Sulla sponda versiliese è finito il roccioso difensore Davide Motaran lanno scorso decisivo protagonista della finale scudetto (e pure in garauno di finale di Coppa Italia al PalaBarsacchi con il CGC) nelle fila della Isello con una determinante tripletta in gara4 a Follonica. Sulla sponda valdagnese è invece approdato Juan Travasino, per tanti anni colonna e bandiera nel Viareggio e attuale asse portante della Nazionale Senior, osannato al suo ritorno a Viareggio e autore di uno dei cinque gol biancocelesti.
Sul match di stasera intanto fa ancora eco la polemica, su arbitraggi e regolamento, innescata dai vertici della società biancoceleste in particolare dopo i match di campionato a Seregno e con il Bassano per lanticipo della sesta di andata.
Non sono certo abituato a commentare loperato degli arbitri premette il tecnico Gaetano Marozin-. Quello dei direttori di gara è un compito difficile legato ai regolamenti. Fra laltro gli arbitri sono coinvolti in una serie di cose che poco hanno a che vedere con il giudizio su unazione ed altri aspetti del gioco dellhockey. Mantenere una concentrazione totale è difficile e, di conseguenza, anche condurre serenamente una gara.
Detto questo, però, il tecnico Marozin non accetta nessun tipo di penalizzazione da parte degli arbitri. Cosa mi aspetto per questa garadue di finale di Coppa Italia? Una direzione arbitrale determinata, grintosa e lontana da condizionamenti di qualsiasi genere come episodi di teatralità o, peggio ancora, da atti violenti impuniti.
-Cose che invece non sono mancate in garauno
Faccio soltanto un doppio contrastante esempio. In occasione di un rigore a nostro favore Alessandro Bertolucci ha inferto alcune steccate sulla sponda della pista senza essere nemmeno ripreso verbalmente dai direttori di gara. Per contro, dopo un sorriso nemmeno tanto ironico, Nicolia sè beccata una espulsione di 2!.
-Cosa si attende allora per questa garadue?
Mi auguro che sia una partita che viaggi esclusivamente sui binari dello spettacolo e della correttezza. Che si possa assistere ad un grande incontro di hockey e non a episodi di bassa teatralità che nulla ha a che vedere con questo sport!.
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