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Intervista a Xavier Malian, portiere del Liceo per due volte sul tetto d'Europa


La scuola spagnola ha una grande tradizione in fatto di portieri. L'ultimo rampollo della grande famiglia di guarda meta catalani è Xavier Malian, 23 anni appena e già due volte campione d'Europa da titolare con la maglia del Liceo La Coruña. In questa intervista racconta il suo presente al Liceo, le sue ambizioni e il suo sogno di giocare davanti a un pubblico come quello italiano.

Scritto da Paolo Virdi - Pubblicato il 14/06/2012 - 08:11 - Ultima modifica 19/06/2012 - 08:18

Malian impegnato nella finale di Eurolega con il Barcellona.

Foto Marzia Cattini

Una grande scuola di portieri, quella spagnola. Forse la più grande, leggendo i loro successi. Facendo una veloce carrellata, partendo dagli anni ’70-’80 ricordiamo il capostipite, Carlos Trullols, quello che per un periodo fu considerato il più grande al mondo, oscurato solo dal mito di Alessandro Cupisti negli anni ottanta. Nel frattempo lo scettro di migliore di Spagna lo suddivisero Huelves e Llonch, difensori delle gabbie di Liceo e Barcellona.
Un ruolo fondamentale quello del guarda meta, che si è perfezionato con il passare degli anni, grazie a grandi atleti: Carlos Folguera, trascinatore dell’Igualada che fu strappato a suon di pesetas dal Barcellona, che per poter vincere aveva bisogno del migliore. Poi ci fu il periodo di Llaverola, suo sostituto, che rasentò la perfezione in una final four di Eurolega, nel ‘98 a Vercelli.
Infine gli ultimi grandi portieri: da Egurrola, che ha fatto scuola da Folguera per poi esser il suo successore. Insieme a lui è maturato un certo Trabal, che ha saputo riportare il Reus Deportiu sul tetto d’Europa dopo 37 anni nella finale di Bassano 2009. Il curriculum di Trabal parla da solo, con 5 campionati del Mondo ed altrettanti titoli europei. Un monumento, il portiere più vincente di sempre delle furie rosse. Infine Sergi Fernandez, cresciuto nel Vic ed acquistato dal Barcellona come successore di Egurrola.
Questi i nomi dei più forti estremi difensori spagnoli, senza scordarsi Oriol Bargallò, fratello di Francesc e Jordi, una famiglia di talenti assoluti. Poi lo spettacolare Ramon Canalda, titolare della porta liceista nel dopo Huelves. Infine De Moya, che giocò nel Barcellona nel periodo meno vincente della sua storia. Sfortunato davvero.

Il tempo passa e ora alla ribalta c’è un solo nome: Xavier Malian Crosas. Nato il 5 settembre del 1989 a Voltregà e cresciuto con la vincente mentalità hockeistica della Catalunya, Malian ha bruciato le tappe: ha 23 anni e può vantare la conquista di due Eurolega. Un piccolo record, perché a quell’età vincere così tanto è quasi impossibile. Ci riuscì Egurrola, ma i primi trofei giunsero da secondo di Folguera. Malian invece è titolare inamovibile, con il suo vice Tiago Sousa che lo segue come fosse un fratello minore.
Xavier merita tutte le attenzioni possibili, sia del pari ruolo che dei compagni, che lo adorano. Lui, talento cristallino, faccia da bravo ragazzo, si gode il palcoscenico senza alcuna mania di protagonismo. E ci concede un intervista spensierata.

Xavier, si dice che vincere una volta è difficile, mentre due è quasi impossibile. Quali sono i punti di forza per potersi ripetere?

“Si, è vero, vincere la Copa Europa è molto difficile, perché trovi le squadre migliori e alla fine vince uno solo. E poter vincere due volte  consecutive non lo avrei mai immaginato, nemmeno nei miei sogni migliori. Penso
che siamo riusciti a fare qualcosa di molto difficile e a mio parere la chiave per vincere è stata quella di avere una grande difesa in ogni partita. Oltre a  praticare l’hockey che siamo abituati a giocare. Ma soprattutto la cosa più importante è stata quella di esser una squadra ed un gruppo affiatato, dentro e fuori la pista.”

Il “gruppo” Liceo è indubbiamente solido, basta trascorrere del tempo insieme a loro per capire quali siano le loro peculiarità. Ma un gruppo forte parte quasi sempre dall’allenatore. E Carlos Gil ha dimostrato di essere un vincente, sia a livello tattico che come motivatore.
Ma com’è Carlos Gil per Xavier? Qual è il suo rapporto con lui?
 
Carlos Gil è una persona che ha vissuto tutta la sua vita per l'hockey. Lui ama questo sport, è la sua vita è la sua passione. È una persona molto intelligente ed in ogni momento sa cosa sta facendo e cosa deve fare. Se devo ringraziare qualcuno per essere dove sono, devo ringraziare lui. Lui è stato il primo a puntare su di me e a farmi giocare in una grande squadra. Lo ringrazierò per sempre.”
Poi accenna una frase che sembra quella di un figlio: “Il mio rapporto con lui è molto buono e già con uno sguardo capisco cosa mi vuol dire. La verità è che è un piacere avere un allenatore così nella tua squadra”.
Malian ha dimostrato di esser pronto per i livelli più alti e fa parte della selezione under 23. Ma andrà agli europei del prossimo settembre in Portogallo?
“La verità è che non lo so. Questa è più una domanda per l'allenatore della Spagna! Per me sarebbe un sogno di andare un giorno con la Seleccion, è il sogno di ogni giocatore di hockey vincere  un europeo con la propria nazionale”

La scuola spagnola e catalana, in particolare, sta producendo grandi portieri da anni. Perché? Pensi che sia la miglior scuola del mondo?
“Sì, è vero la Catalunya ha prodotto grandissimi portieri. Credo perché in Catalunya si cerca di lavorare molto fin da piccoli, con allenamenti molto specifici un paio di volte a settimana e penso che questo faccia grande differenza. Sull’altra domanda non rispondo, perché preferisco sentire le opinioni della gente, non mi piace parlare molto dei me. Non sta bene tirarsi i fiori (e ride, di gusto!). Però credo che gente come Egurrola, Trabal e Sergi Fernandez oggi siano ad un livello molto elevato”.

Malian è giovane e di quelli citati da lui solo Fernandez ha meno di 30 anni. Ma quali sono i suoi progetti futuri?
Non mi sono mai posto questa domanda. Io vivo alla giornata e ora penso solo a questo finale di stagione. Però vorrei giocare ancora molti anni nel Liceo, se mi tengono!
Ma Xavier stupisce ed ha ottime parole per l’Italia “Tra qualche anno mi piacerebbe venire a giocare in Italia: sono stato colpito dal calore dei tifosi  che seguono le vostre squadre”.

L’Eurolega ormai è archiviata, ma cosa ti è rimasto impresso dell’esperienza di Lodi?
Il momento che più mi ha impressionato è stato quando è iniziata la gara tra Amatori Lodi e  Reus e tutto il palazzetto di Lodi ha cominciato a tifare per la propria squadra. È stato un momento spettacolare, mi ha fatto accapponare la pelle vedere tutto quel tifo, caldo ed incoraggiante. La verità è che in questo momento in Spagna invidiamo il modo che avete in Italia di seguire l’hockey”.

Questo è Xavier Malian: un ragazzo un semplice, un campione “normale”. Un esempio da seguire: lui ha lavorato sodo ed ha ottenuto dei grandi risultati. E sarebbe bello vederlo, un giorno, calcare le nostre piste.

Parole chiave: Eurolega, Liceo La Coruna, Xavier Malian,
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