Il Valdagno esce ai quarti di finale dell'Eurolega per mano del Reus Deportivo. Lo fa al termine di una partita che i valdagnesi ricorderanno a lungo come si ricordano a lungo le grandi imprese e le grandi incompiute. E, purtroppo, il match con il Reus Deportivo fa parte di quest'ultima categoria.
Il Valdagno del primo tempo ha perso nettamente contro i catalani, sovrastato dalla velocità dei rossoneri e annichilito dalla loro difesa. Il Valdagno del secondo tempo ha giocato alla pari con gli avversari e, nel finale, dava l'impressione di poter agguantare il pareggio, prima che il nervosismo si impossessasse di Tataranni e facesse terminare con trenta secondi di anticipo il match.
Parlare di emozione è forse troppo, non foss'altro che quasi tutti gli uomini di Marozin conoscono bene le finali di Eurolega e le emozioni che comportano (e che bisogna saper dominare). Il tecnico veneto ha parlato di "sudditanza psicologica" e alla fine questo è quello che rende meglio l'idea. Il Valdagno del promo tempo proprio non lo abbiamo riconosciuto: troppo disponibile in difesa, impacciato in attacco, individualista fino all'estremo con Nicolia che sembrava un ufo a spasso per la pista, incapace di trovare compagni e di farsi trovare. Il Reus è andato letteralmente a nozze: massimo risultato con il minimo sforzo.
Al punto che i catalani hanno pensato di avere già vinto e nel secondo tempo hanno pensato a risparmiare emergie: lunghi giri di pallina fino al limite dei 45 secondi; giusto il tempo perchè il Valdagno, grazie al rientro di un Antezza non al meglio ma comunque decisivo, ritrovasse le misure al match e iniziasse una rimonta che non arriverà mai, ma che terrà la partita sul filo del rasoio fino alla sirena finale.
E' sul 3-2 che il Valdagno ha fatto vedere le cose migliori e che la sfortuna si è accanita contro i veneti (traversa di Travasino e palo di Tataranni, tanto per citare alcuni esempi). Ed è sul 3-2 che il Valdagno ha rinunciato all'ultimo assalto quando, su una azione contestata dagli italiani, Tataranni ha rimediato il blu per proteste. Anche in quattro contro cinque il Valdango ha cercato e sfiorato il pareggio con Nicolia; poi, lo stesso Nicolia ha chiuso una prestazione al di sotto delle attese con il blu che ha ridotto in tre il Valdagno, regalando al Reus un 4-2 fin troppo favorevole.
La semifinale tra Barcellona e Porto è stata adrenalina pura. 51' minuti di assoluto spettacolo per il pubblico presente, equamente diviso, in quanto a rumore, tra portisti e catalani.
Il Barcellona ha giocato meglio nel primo tempo e, approfittando di un calo di concentrazione del Porto, si è portato in vantaggio per 1-0 nel primo tempo e 2-0 a inizio ripresa. Il Porto, trascinato da Gil e Ventura e sorretto da Edo Bosh tra i pali, ha iniziato una lunga rimonta coronata prima sul 2-2 e, dopo il 3-2 del Barcellona che sembrava destinato a portare avanti i grandi favoriti per la vittoria finale, Pedro Gil si è inventato prima il gol del pareggio allo scadere e poi il gol su punizione di prima ad inizio del primo supplementare.
La Final Eight perde così la sua grande protagonista (e la terza catalana in competizione: rimane solo il Reus) e favorita per la vittoria finale, rendendo l'esito delle semifinali ancora più incerto. Doppio scontro Spagna-Portogallo: alle 18.45 il Porto contro il Liceo, alle 20.30 il Reus contro il Candelaria.
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