Carlo Bertinato, 35 anni, sposato con due figli, in questi ultimi anni è diventato il simbolo dell’orgoglio bluceleste. Dotato di senso unico di appartenenza, mai domo gioca sempre con impegno e massima dedizione, legato da un grande feeling con la tifoseria.
L’anno scorso in un ruolo non suo ha contribuito in maniera determinante alla permanenza in A1. Quest’anno con il nuovo tecnico Mirco De Gerone tornerà con tutta probabilità a fare l’ala, come ha sempre fatto in carriera.
In una squadra di trissinesi Lei certo non poteva mancare. Contento della riconferma?
“Felice di continuare a giocare per la formazione di Trissino, dove sono cresciuto e vivo. Sono fiero di poter indossare ancora questa maglia e darò tutto il mio contributo per aiutare la squadra a raggiungere gli obiettivi che la società si pone.
Con il tempo un po’ si cambia e la stagione scorsa fui impiegato nel ruolo di difensore, nuovo per me, ma l’ho fatto con consapevolezza, non è stato un peso ed ho avuto modo di maturare ulteriormente. Io sono a disposizione del nuovo tecnico De Gerone: il ruolo che avrò in pista la prossima stagione lo deciderà lui”.
Sabato 5 gennaio 2013, prima della gara interna col Follonica, ha dichiarato che il momento più triste è stata la partenza da Trissino nell’estate 2009 dei compagni di squadra Randon, Pallares, Nicoletti. Adesso sono tornati...
“Penso che la società, nel concludere tali operazioni, abbia preso una decisione giusta e saggia. Sono giocatori che sentono l’appartenenza alla maglia e nell’affrontare le gare il sentimento sarà diverso per tutti. Saranno di stimolo e traino per i più giovani. Intesa e schemi di gioco li troveremo in pista con gli allenamenti, ma fuori la pista siamo già molto affiatati”.
Nella scorsa stagione abbiamo sofferto tutti, giocatori, società, tifosi… Cosa dobbiamo aspettarci nel nuovo anno?
“L’annata scorsa abbiamo sofferto tanto e siamo riusciti a salvarci solo all’ultima gara. L’avessero pronosticato all’inizio della stagione, non ci avrei proprio creduto. Poi l’infortunio subito nel girone di ritorno mi ha allungato la tribolazione di un campionato che pensavo più agevole.
Con il nuovo allenatore De Gerone indubbiamente l’obiettivo sarà quello di disputare un campionato tranquillo, cercando di fare i punti necessari per raggiungere al più presto la quota salvezza. Ma la voglia di fare qualcosa di più c’è e il primo impegno sarà quello di essere fra le prime otto squadre al termine del girone di andata, in modo da poter disputare la final eight di Coppa Italia. Vogliamo regalare ai nostri tifosi delle belle soddisfazioni, farli tornare numerosi sulle tribune con voglia di hockey. E’ sempre un’emozione e uno stimolo in più vedere il palazzetto pieno”.
Negli ultimi campionati la società le ha consegnato la fascia di capitano. Quest’anno avrà come compagno di squadra Dario Rigo, sempre capitano nelle squadre dove ha militato e pure in nazionale, una vera icona dell’hockey pista…
“Sto vivendo un momento della mia carriera davvero esaltante. Giocare con Dario Rigo è un onore ed un sogno che si realizza. Dopo tutto quello che ha vinto e fatto, e soprattutto in che modo, non ha bisogno certo di un pezzo di stoffa per farsi riconoscere come capitano da noi compagni di squadra, dai giocatori avversari, dagli arbitri e dal pubblico. Rigo è la storia dell’hockey in Italia e continuerà ancora a fare la storia con la sua classe e doti tecniche, con il suo impegno e signorilità in pista e fuori. Assolutamente nessun conflitto: sarò ben lieto di consegnargli anche materialmente la fascia, però una cena la dovrà offrire, quella sì!”.