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Il nuovo Amatori Lodi inizia da Prato il suo “anno zero”


In casa giallorossa è cambiato tutto o quasi. Sono finiti i tempi dei sogni di vittoria (e tali son rimasti) ed è giunto il momento di fare i conti con il presente: la crisi economica, le scelte sbagliate del passato, il lavoro sbagliato con il vivaio ed ecco che alla soglia del 2014 è ancora tutto da rifare.

Scritto da Paolo Virdi - Pubblicato il 12/10/2013 - 11:19 - Ultima modifica 13/10/2013 - 10:56

Allora basta rimboccarsi le maniche e ripartire dall’anima e dai giovani. L’anima è semplice ritrovarla, basta guardare in panchina, dove ritroviamo un binomio con una vita a tinte giallorosse: Aldo BelliRinaldo Uggeri. Una coppia di comprovata esperienza che nel rimettersi in gioco, per pura passione, non fanno dietrologie: questo è l’Amatori di oggi e forse anche di domani e di fronte c’è un unico obiettivo: rimboccarsi le maniche e lavorare. In casa giallorossa è rimasto un trascinatore indiscusso, quel Domenico Illuzzi che già ne riveste i panni di leader caratteriale e di condottiero, calandosi in un ruolo che non ha mai rivestito. Ma qui gode della fiducia assoluta di tutto l’ambiente ed il piglio con il quale si è presentato al ritorno dall’Africa è uno stimolo per gli altri, giovanissimi, compagni.
Nella rivoluzione d’estate è stato perso un altro pezzo del puzzle, quell’Alberto Losi che dopo aver conquistato il terzo premio come miglior portiere nell’ultimo quadriennio, ha abbandonato l’hockey per trasferirsi in Cina. Al suo posto troviamo Mauro Dal Monte da Bassano del Grappa, alla seconda presenza importante dopo l’anno in chiaro scuro di Trissino. Il ragazzo deve mostrare le sue qualità e “l’anno zero” lodigiano è senz’altro appetibile per rilanciarsi. Stesso discorso che vale per Francesco De Rinaldis: l’ex capitano del Sarzana riparte da Lodi per cancellare l’ultima stagione, nella quale ha visto molta panca e poca pista. Il progetto lodigiano sembra far bene al “Deri”, che non nasconde che “giocare in una piazza come Lodi è come coronare un sogno”.
Nel quintetto che scenderà in pista questa sera a Prato ci sarà anche un Platero, ma non sarà Matias, bensì il fratellino Franco: l’impostazione di gioco resta sempre quella di famiglia, con una propensione a far girare pallina e dettare i ritmi. Anche se l’inesperienza e la giovane età non aiuteranno senz’altro nei primi tempi.
Poi? Poi ci sono i giovanissimi. Filippo Dal Monte cerca di ritagliarsi uno spazio, ma deve acquisire sicurezza nei propri mezzi, Stefano Curti potrà essere il primo lodigiano a godere di un minutaggio importante dopo anni di assenza di esterni. Poi Mattia Gori, 16 anni, tanta tecnica e pochi chili, Luppi, fisico e voglia, quest’anno potrebbe esser quello giusto per “esplodere”, sentendo finalmente intorno a se la fiducia; in panchina troviamo anche Lorenzo Ostagoli, portierino che crescerà cercando di essere il degno erede dei Losi e dei Passolunghi.
È l’anno zero e a Lodi lo si percepisce anche dal silenzio di un ambiente ovattato che guarda l’Amatori con occhi interrogativi e faccia perplessa. Ma anche in questo “silenzio” riecheggia una voce positiva, quella  dei 220 abbonati. Il più bel segno d’amore di una città verso la squadra.

 

Parole chiave: Serie A1, Giornata 1, Lodi, Prato,
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