Sono ancora una volta amareggiato e sconcertato -scrive il presidente Tosi- di dover ammettere di aver saputo solo al termine, o quasi, della stagione sportiva, di una norma del regolamento giovanile che va a penalizzare la mia Società. Lo scorso anno era la supplettività della retrocessione in caso di mancata attività giovanile, questanno, limpossibilità, nonostante lavvenuta qualificazione, di presentare alle finali nazionali per la Coppa Italia, la formazione Under 13, in quanto, vista la regola che obbliga a schierare un minimo di 7 atleti, ci siamo ritrovati con soli cinque giocatori, stante il divieto di utilizzare giocatori nati nellanno 2000, oltre ai prescritti nati per gli anni 1998 e 1999, questo perchè i primi possono prendere parte solo allattività agonistica regionale e non a quella nazionale.
Al di la che sarebbe umano e soprattutto, sportivo, concedere a chi se lo è sudato e guadagnato, di accedere alla fase finale, in particolare se si tratta di atleti giovanissimi come quelli in oggetto, ritengo che il regolamento in questione, DISPOSIZIONI ANNUALI PER LO SVOLGIMENTO DELLATTIVITA GIOVANILE DI HOCKEY SU PISTA 2009/2010, edizione del giugno 2009, unico ed ultimo disponibile dal sito della federazione, quindi a mio parere documento ufficiale, sia abbastanza chiaro, lo stesso recita:
ARTICOLO 1 LIMITI DI ETA E CATEGORIE DEI GIOCATORI
A integrazione della normativa generale sul tesseramento FIHP 2009/2010 cui bisogna fare riferimento
ATLETI AGONISTI
Possono partecipare alla attività Agonistica tutti i giocatori che compiono i dieci anni nel corso della stagione sportiva di riferimento: 01 luglio 2009 / 30 giugno 2010
Letta così mi viene da pensare che la mia squadra ha tutte le carte in regola per giocare le finali, peccato che a quanto pare, a fare la norma non è larticolo effettivo bensi uno specchietto che si rifà ad una assemblea delle Società, per cui, come sempre più spesso sta accadendo in questo sport, un regolamento va letto, interpretato e poi, siccome le logica e la lingua italiana non bastano, è necessario farselo spiegare, salvo poi continuare a non capire perchè chi lo spiega, cioè il Settore Tecnico, specificatamente quello relativo alla Commissione Nazionale Giovanile, tutto dice meno che la cosa più semplice, che cioè si è sbagliato nello scrivere in maniera chiara il regolamento e che lo stesso può effettivamente generare confusione, che lintento era quello di salvaguardare i più giovani e per non reiterare nellerrore è bene vietare le finali ai nati nellanno 2000.
Forse sarebbe stato più accettabile, invece si è preferito arroccarsi dietro i propri poteri di veto e, forti anche di unaltra norma, che ti penalizza ulteriormente di 6.400 euro, se non dai tempestiva rinuncia, ecco che nostro malgrado, la Società Hockey Club Forte dei Marmi, ha dovuto chinare la testa e rinunciare a presentarsi alle finali di Coppa Italia, anche perchè, lo abbiamo fatto presente, in questo sport è sempre più difficile avere fiducia negli organi di giustizia, la sensazione, mi auguro errata, è che pensino più a far cassa che a dirimere le effettive questioni, finendo col far ritenere meno dannoso accettare la situazione e rinunciare, piuttosto che promuovere la legittimità delle proprie tesi.
Quello che però dispiace, è che alla fine a rimetterci non è la Società, non è la Federazione, ma sono i ragazzi, ai quali, se effettivamente troppo giovani per lattività agonistica, andava interdetta anche la fase regionale, diversamente, se hanno dimostrato di valere quanto dei giocatori più grandi, allora gli andava concesso di giocare anche le finali.