La coppia Barbarisi/Galoppi, già nota per la pessima conduzione di gara che costò la sconfitta del Lodi e la squalifica di Marzella, concede il bis, e di nuovo a favore di un Giovinazzo che non avrebbe bisogno di questi favori; condiziona la gara fin dai primi minuti, con un rosso immeritato a Gimenez che sarà assente anche allo spareggio.
Del resto, chi ha visto la diretta sul web la prima cosa che ha notato è stato lo striscione "Salerno presente" e di fatti così è stato, grazie all'arbitro salernitano Barbarisi che ha condotto in maniera vergognosa questo delicato confronto, avendo la furbizia di buttar fuori subito ad inizio gara lo spagnolo del Forte dei Marmi, Alvaro Gimenez, che sabato scorso, con le sue sei reti, aveva piegato le velleità della squadra barese. E il colpo gobbo è stato anche doppio, perchè Gimenez ha saltato tutta la gara di ieri e salterà anche lo spareggio di martedì: meglio di così, anzi, peggio di così il signor Barbarisi non avrebbe potuto fare.
La lista di favori al Giovinazzo è stata lunga e variegata, al punto che c'è da capire se i due arbitri in pista erano degli incompetenti (ma non dovrebbero essere tali visto i precedenti) o forse non avevano le capacità per dirigere una partita del genere e sono stati condizionati, o peggio ancora, se la sono venduta, perchè trovare una diversa giustificazione ci sembra molto difficile.
E' però chiaro che ad aver sbagliato non sono stati solo loro. Peggio ha fatto chi li ha designati a dirigere quella gara. In particolare, non si capisce come mai non vi sia un organo superiore che valuti le effettive capacità di questi arbitri e ne inibisca l'utilizzo. Ci viene da pensare che tale organo c'è, è la Federazione, che però in questo momento non ha interesse a intervenire affinchè queste situazioni non solo non accadano, ma come in questo caso, non si ripetano. Evidentemente c'è più interesse a generare caos e malumore, in particolare portanto acredine tra le società (che invece dovrebbero collaborare), mentre proprio sui risultati sportivi di un campionato quanto mai splendido ed equilibrato si aprono sempre più spesso contradditori e contrapposizioni, che poi si trasmettono alle tifoserie e giù a catena, fino al punto di dover inibire le trasferte perchè il pericolo di scontri diventa anche reale.
Ma pensate davvero che il Giovinazzo di ieri non sarebbe riuscito a vincere con le sue forze? Probabilmente avrebbe sofferto di più, ma il vantaggio di giocare in casa, di conoscere la pista, di avere il pubblico (e che pubblic!) dalla sua parte non gli sarebbe bastato? Di certo, se ti regalano qualcosa mica sei così scemo da rifiutare; questo però ha messo in cattiva luce anche la società barese, col rischio che le ottime relazioni esistenti col Forte dei Marmi possano ora saltare. Di certo è saltato il già labile rispetto istituzionale per i due arbitri in questione e ci auguriamo che, sia il designatore, ma soprattutto loro stessi, abbiano il buon senso di evitare future conduzioni di gara in occasione di partite del Forte dei Marmi.
Parlara della gara di ieri è superfluo; dopo il caos generato dai due arbitri è chiaro che la squadra rossoblù ha perso concentrazione e fiducia, cadendo sotto i colpi di un Giovinazzo già molto più attento e determinato rispetto alla gara precedente. Un Giovinazzo che una volta capito di aver vinto, cioè sul 4-0 a fine primo tempo, si è risparmiato in vista della gara di martedì. Così il Forte ha potuto recuperare almeno un po' di dignità nel punteggio, anche se nel 5-3 finale c'è ancora molto del mestiere degli arbitri, bravi a non fischiare nemmeno mezzo fallo di squadra per oltre 15 minuti, concedendo poi qualcosa al Forte solo nel finale di gara. Il solito contentino che rende solo meno appariscente la loro incapacita? Malafede? Sudditanza? Fate voi.
Intanto c'è l'auspicio che, almeno per la gara di spareggio di martedì, chi di dovere designi degli arbitri realmente in grado di dirigere con leale moderazione, capacità, fermezza ma anche equità, una gara che vale moltissimo sia per il Forte dei Marmi che per il Giovinazzo. Ma crediamo che gli interessi siano altri!