CONSORZIO ETRURIA FOLLONICA: Guillerme Da Silva (Andrea Tosi), David Farran, Alberto Michielon, Marc Pallares, Alessandro Michielon, Enrico Mariotti, Mirko Bertolucci, Alessandro Bertolucci. Allenatore Massimo Mariotti.
SORGENTI CAMONDA BREGANZE: Mauro Bonatto (Riccardo Gnata), Pablo Jara, Tiziano Pigato, Jonatan Dal Santo, Enrico Giaretta, Alberto Peripolli, Riccardo Berto, Ponzalo Gomez, Pierluigi Bresciani. Allenatore Tiziano Cogo.
ARBITRO: Giombetti di Modena.
RETI: p.t. al 530 Ale. Michielon, al 10 A. Bertolucci, al 17 M. Bertolucci, al 23 M. Bertolucci, al 2320 M. Bertolucci; s.t. al 5 Peripolli, al 10 Farran, al 14 Gomez, al 17 Gomez, al 23 A. Bertolucci.
NOTE: spettatori 800, espulsi Pablo Jara e Alberto Michielon.
FOLLONICA. Squadra tosta, il Breganze. E in forma, ha ambizioni, corre e pressa. Quale miglior antidono allora se non attaccarla, costringerla a sua volta a rinchiudersi nella propria area, non lasciare spazi alla manovra rischiando magari anche qualche contropiede? Così tra Consorzio Etruria Follonica e Sorgenti Camonda Breganze non è certo mancato lo spettacolo, lagonismo e alcuni gesti tecnici da spellarsi le mani. I tre punti rimangono al Capannino, 7-3 il finale per gli azzurri, con la missione compiuta di riportare Mirko Bertolucci in vetta alla classifica dei marcatori, seppur ancora in coabitazione con Nicolia.
Le reti del bomber viareggino sono tre perle di rara fattura, compreso anche un tiro di prima che di questi tempi è sempre meglio non sbagliare, tutte realizzate in coabitazione col fratello Alessandro, una coppia che nonostante gli anni che passano diventa ogni giornata sempre più decisiva. La spina dorsale del Follonica del domani più immediato, compreso il capitano Enrico Mariotti, perfetto per tutto il primo tempo nella gestione delle azioni azzurre. Il Breganze poco ha potuto, forse sorpreso da tanta esuberanza dellEtruria in avvio di gara: senza Ventra e Lopez non è la stessa cosa e a poco sono servite anche le urla di Cogo in panchina, equamente arrabbiato contro arbitro (qualche sbavatura nella direzione cè stata, di qua e di la) e giocatori per lo 0-5 del primo tempo che in pratica ha segnato tutto landamento della gara. Perché lEtruria, anche a rischio di lasciare qualche spiraglio in difesa, decide di chiudere i conti prima possibile attaccando tutti gli spazi nella metà campo avversaria e allungando la squadra in maniera letale per la retroguardia ospite. Tantè che le occasioni migliori del Breganze arrivano proprio su contropiede, perché palla a terra di spazi ce ne sono pochi. Lespulsione di Alberto Michielon dopo 5 (fallo su Jara a metà campo) potrebbe complicare il cammino del Follonica, ma Silva ipnotizza Gomez e dieci secondi dopo tocca allaltro gemello trasformare lui sì il rigore dell1-0. La pressione azzurra mette in difficoltà il Breganze che non riesce a trovare spazi e quando li ha spreca malamente ghiotte occasioni, così al 10 è Ale Bertolucci che sbilancia la difesa schierata e sigla indisturbato il 2-0 preludio alla tripletta di Mirko. Un gol più bello dellaltro: al 17 entra in area da sinistra su taglio millimetrico del fratello, al 24 deposita di prima alle spalle di Bonatto, dieci secondi dopo raccoglie ancora liniziativa del fratello per la botta al volo del 5-0 che fa alzare in piedi tutto il Capannino per la doverosa standing ovation.
Poco cambia anche nella ripresa, se non gli attori in campo (Mariotti concede preziosi minuti di riposo a tutti). LEtruria continua a lasciare pochi spazi al Breganze che prova ad accorciare sfruttando le solite amnesie che ogni tanto fanno capolino in casa azzurra, fortunatamente stavolta a partita praticamente in ghiacciaia. Peripolli sblocca i suoi con un furbo tap in in area, Farran trova la solita bomba da fuori al 10 nel momento di rinnovata pressione azzurra, poi Gomez ne fa due al 14 e al 17 dimostrando buona gestione della pallina nei momenti decisivi. Il ritorno del Breganze vale solo per il tabellino perché il Follonica non molla mai le mani dai tre punti, comincia a gestire la pallina con maestria e arrotonda al 23 con lazione personale di Ale Bertolucci. Applausi. E tre punti.