"Non è nostra abitudine rivolgersi agli organi competenti per chiedere tutela: cerchiamo, per quanto possibile, di cavarcela da soli, sportivamente e sul campo senza cercare mai scorciatoie.
Ma dopo l'arbitraggio di ieri sera a Giovinazzo, l'ultimo di una serie già nutrita, non possiamo fare a meno di esternare le nostre preoccupazioni".
Inizia così il comunicato stampa diffuso oggi dal Follonica e firmato dal presidente Massimo Pagnini. La direzione di gara di Andrisani e Mauro nella partita Giovinazzo-Follonica (finita 4-4) non pare avere soddisfatto la società maremmana, al punto da convincerla a esporre pubblicamente le proprie lamentele.
"Di fronte ad arbitraggi di tale natura -rincara Pagnini- è difficile persino riconoscere la buona fede e non è facile pensare che si tratti solo di errori, specialmente se frequentemente ricorrenti come è stato in questo campionato e dopo prese di posizione del settore arbitrale in campi che, a nostro parere, esulano dalla propria competenza".
Questo passaggio di Pagnini è piuttosto criptico, ma conferma indirettamente le voci dell'esistenza di una lettera scritta da un autorevole gruppo di arbitri per chiedere la squalifica di Franco Polverini in seguito al pesante insulto lanciato dal tecnico del Follonica al portiere di riserva del Forte dei Marmi in diretta TV. Nei giorni successivi al match, da ambienti vicini al CTA sarebbe partita una missiva indirizzata ai vertici della Fihp e al Giudice Unico per chiedere la squalifica di Polverini. Sarebbe questo quello che Pagnini definisce (non a torto) "prese di posizione del settore arbitrale che esulano dalla propria competenza".
"Non vogliamo cedere a queste tentazioni -prosegue Pagnini- e per questo siamo a chiedere che le prossime partite che ci vedranno impegnati, partite per noi determinanti con scontri diretti che decideranno se meritiamo i play off o la serie A2, siano arbitrate da arbitri di provata esperienza e capacità: entrambi gli arbitri, non uno solo.
Lo chiediamo per rispetto della nostra società e dei nostri ragazzi, per lo più molto giovani, che crediamo rappresentino un patrimonio da tutelare per tutto il movimento hockeystico nazionale.
Ha ragione il commissario tecnico della nazionale a dire che le società potevano fare di più negli ultimi anni per migliorare il livello dei nostri giovani, noi crediamo di aver fatto la nostra parte e vogliamo continuare a farlo; ribadiamo peraltro di essere favorevoli ad una riduzione del numero di stranieri tesserabili.
Chiediamo rispetto per il nostro progetto".