Il consiglio direttivo dell’ASD Follonica Hockey, riunitosi in data 7 novembre 2013, ha valutato i provvedimenti disciplinari emanati del giudice unico a seguito della partita Follonica-Lodi.
Tali provvedimenti, consistenti in una forte ammenda e nell’obbligo di disputare la prossima partita interna (contro Breganze) a porte chiuse, appaiono immotivati , esagerati e ingiustificatamente penalizzanti non solo per la nostra società ma anche per tutto il pubblico follonichese.
Immotivati perché durante la partita Follonica – Lodi non è accaduto alcunchè di rilevante: nulla di nulla , neanche un coro all’indirizzo dei direttori di gara e dei giocatori avversari, men che meno atti di intimidazione o di violenza (a Follonica, peraltro, non accade da decenni). Su questo abbiamo testimonianze anche di persone ricoprenti incarichi federali ufficiali e presenti in tribuna.
Esagerati perché se l’eventuale offesa di un singolo tifoso (che hanno sentito solo gli arbitri e non tutto il resto del pubblico presente) comporta la disputa di una partita a porte chiuse , cosa dovrebbe accadere in caso di intemperanze ben più gravi accadute anche di recente?
Ingiustificatamente penalizzanti per un’intera città e dal punto di vista economico (il danno, tra ammenda e mancato incasso, è una cifra insostenibile in questi tempi così difficili )
Per tutto quanto sopra abbiamo avviato il ricorso alla Corte di Appello Federale.
Non dubitiamo dell’accoglimento perché riteniamo che si sia trattato di una errata valutazione in buona fede del giudice, che ha agito in maniera esclusivamente “tecnica”, utilizzando norme in questo caso non applicabili.
In caso di mancato accoglimento apparirebbe invece in maniera lampante una volontà di accanimento nei nostri confronti che non potremmo accettare e che ci spingerebbe a valutare l’opportunità di provvedimenti anche eclatanti.