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Il cuore di Viareggio non basta: Follonica tre volte campione d'Italia


Ha vinto il Follonica, come tutti pronosticavano, ma non ha vinto facile contro un Viareggio privo di Molina e Travasino. Il cuore dei viareggini doc ha costretto i fuoriclasse di Mariotti a mettercela tutta e ha tenuto in bilico la partita fino ai secondi finali. Splendida cornice di pubblico e alla fine tutti contenti: i maremmani campioni e i viareggini sorprendenti. Michielon da record: 11 scudetti.

Scritto da Redazione - Pubblicato il 08/05/2007
CONSORZIO ETRURIA FOLLONICA – CGC VIAREGGIO 4-3 (3-2)
Marcatori: 7’.53” Mariotti En., 8.30” Michielon Ale., 18.11” Strenghetto, 20’.47” Dolce, 20’.52” Mariotti En. S.t.: 6’.54” Michielon Ale, 12’00” Dolce
Follonica: Rombai, Pagnini, Michielon Alberto., Sergio Silva, Michielon Alessandro, Tosi, Da Silva, Mariotti Enrico, Bertolucci Mirko, Bertolucci Alessandro. All. Paghi
Viareggio: Definite, Fortuna, Crudeli, Montivero, Palagi, Dolce, Squeo, Strenghetto, Ortogni, Barozzi. All. Cupisti
Arbitri: Barbarisi di Salerno e Andrisani di Matera.

E' finita come tutti pensavano che finisse, con il Follonica e i suoi tifosi a festeggiare il terzo scudetto consecutivo a chiudere una stagione meno stellare di quella dello scorso anno solo perchè infortuni e pazzie hanno impedito il bis in Champions League. Ma per scrivere un finale apparentemente scontato i maremmani hanno dovuto giocare fino all'ultimo secondo di gara due, perchè il Viareggio spaesato e arrendevole al Capannino non l'ha proprio visto nessuno.
E allora cominciamo il racconto da qui: dal rendere omaggio a due squadre che ci hanno deliziato, al di là di ricorsi e fattacci periferici, e che ci hanno ricordato quanto possa essere bello l'hockey su pista quando in pista ci sono fior di campioni, siano essi a fine carriera (ma sarà poi vero?) come i Berolucci, i Michielon e i Mariotti, oppure all'inizio di un lungo e glorioso cammino come i Barozzi, i Montivero e gli Squeo.
I tifosi del Follonica perdoneranno l'ardire, ma è un vero peccato che tutto sia finito a gara due. Sinceramente ci sarebbe piaciuto vedere ancora una pista da hockey con il pubblico a sgomitare intorno al recinto per trovare un posto, per vedere o anche solo per esserci. Pazienza, aspetteremo qualche mese e siamo certi che la prossima stagione sarà ancora così. Anzi, sarà meglio di così.
Torniamo alla finale giusto per dire che il Viareggio ha scontato senza dubbio l'assenza del faro del suo gioco, Molina, e del pilastro della sua difesa, Travasino. Ma Cupisti ha tirato fuori dal cilindro uno Squeo ad altissimo livello (peccato solo per l'espulsione nel finale che ha tolto al Viareggio le ultime possibilità) e un cuore viareggino senza precedenti: Strenghetto che dà la carica, Dolce che segna due volte; è proprio il cuore di Viareggio che tiene in corsa il Centro fino alla fine. Montivero è la vittima sacrificale del modulo di Cupisti: deve partire da dietro e quando ha le palline buone non è il cecchino della gara di andata. Nemmeno Barozzi è quello dell'andata; l'emozione del debutto è alle spalle e la via del gol per i giocatori del Follonica è molto, ma molto più difficile. E' anche merito suo se la gara è stata in equilibrio fino all'ultimo secondo.
Non è un caso che il Follonica, abituato a deliziare il suo pubblico (ma anche quello avversario che sa riconoscere il grande hockey), segni le prime tre reti su tiri piazzati. L'1-2 di Mariotti e Alessandro Michielon in meno di 30" stenderebbe un toro, ma serviranno altre due reti (un rigore da perfezione balistica di Mariotti e l'unica rete della ripresa e unica rete su azione del Follonica ancora con Michielon) per avere ragione del Viareggio. La stretta difesa viareggina non concede spazi sufficienti ad Alessandro e Mirko Bertolucci che si limitano più a fare paura che a fare male. Sergio Silva, alla sua ultima partita in casacca biancoazzurra prima del passaggio all'odiato Bassano, fa con ordine il suo lavoro e nel finale è decisivo come sempre nel possesso di palla. Da Silva, invece, si esalta tra i pali e più di una volta impedisce al Viareggio di completare la rimonta.
Una citazione particolare la meritano Alberto e Alessandro Michielon. Questa finale li spinge di diritto nella storia dell'hockey su pista italiano. Per loro, da sempre inseparabili, questo è lo scudetto numero undici di una carriera irripetibile che permette loro di lasciarsi alle spalle anche un mostro sacro dell'hockey moderno come Massimo Cunegatti, portiere del Bassano, fermo a quota 10.
Da 10 il pubblico (ma lo era stato anche all'andata fatti salvi i minuti finali); pestati nel Capannino a temperature da fusione dei metalli, maremmani e viareggini si sono rincorsi con la voce per tutta la partita costruendo la migliore cornice per questa finale. Come sono sideralmente (e piacevolmente) lontane le fredde finali a Prato e a Novara!
Infine un voto molto alto anche ai direttori di gara, Andrisani e Barbarisi; la partita era ad altissimo rischio per la posta in palio e per il precedente di gara 1 e loro se la sono cavata benissimo, sbagliando poco o nulla e comunque senza errori palesemente macroscopici. Ci voleva davvero per impedire ad uno dei campionati più belli dell'ultimo decennio di chiudersi tra le polemiche.
Ed ora, signori, sipario su questa stagione. Da domani si pensa ai mondiali di Montreux e parte la caccia al Follonica campione d'Italia.
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