Il Sandrigo rimane in serie A2. Parola di Consiglio Federale.
La decisione è stata presa oggi nel corso della riunione svoltasi a Roma nella sede della Federazione Italiana Hockey e Pattinaggio. Una decisione presa non all'unanimità, ma a maggioranza e, a quanto pare, presa a discapito dell'opinione maggioritaria dei consiglieri della specialità hockey presenti alla riunione. Mentre alcuni consiglieri dell'hockey chiedevano il rispetto delle regole (e quindi l'esclusione del Sandrigo dalla serie A2), i colleghi di corsa e artistico hanno pensato bene di seguire logiche diverse e di intervenire in modo pesante in un campo a loro non consono (anche se in modo totalmente legittimo), ribaltando di fatto quelli che erano gli intendimenti dei consiglieri di specialità. Un comportamento che è evidentemente il frutto di un lavoro politico abilmente portato avanti dalla componente territoriale veneta del Consiglio Federale.
Chiarissimo il messaggio che viene da Roma: prima gli amici, poi le regole.
Resta ora da vedere quali saranno gli effetti di questa decisione sulla stabilità del mondo dell'hockey sempre più lasciato all'arbitrio dei poteri del momento e sempre meno legato a regole certe e uguale per tutti. Una situazione che scivola verso l'anarchia in cui la certezza del diritto appare sempre più una chimera. Una situazione che sta portando alla nascita di entità territoriali extra federali che con sempre maggiore frequenza pretendono di avere voce in capitolo ora in Lega, ora in Federazione.
Una situazione che, chi ha a cuore il futuro dell'hockey come sport nazionale e non come specificità provinciale (secondo un modello catalano declinato in salsa nostrana) farebbe bene a cogliere e a contrastare.