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Il Castiglione si lamenta: gli arbitri ci bastonano


Dura lettera della società toscana ai vertici dell'hockey nazionale in cui si stigmatizza il comportamento di alcuni direttori di gara e, più in generale, l'atteggiamento della classe arbitrale nei confronti della squadra. Per il Castiglione è evidente una congiura per evitare l'approdo della società nella massima serie.

Scritto da HC Castiglione - Pubblicato il 09/11/2005
Pubblichiamo integralmente la lettera che il Castiglione ha inviato ai vertici dell'hockey italiano e alle società di A1 e A2 oltre che alla nostra redazione. Una presa di posizione che non mancherà certo di avere un seguito.

Al Presidente FIHP Sabatino Aracu
Al Vice-Presdiente Vicario Claudio Bicicchi
Al Presidente della Lega HockeyPista e Responsabile Tecnico Cesare Ariatti
Al Designatore degli arbitri Werner Brunner
e per conoscenza a tutte le società di hockey serie A1 e serie A2


L’Hockey Club Castiglione,
alla luce di quanto sta succedendo in queste prime giornate di campionato di serie A2, si trova costretta a denunciare la pesante situazione in cui si sta trovando la nostra Società ed i nostri atleti.
In particolare nell'andamento delle ultime giornate di campionato, ci sembra evidente una chiara avversità da parte della classe arbitrale, che conducono spesso le gare con comportamenti tendenziosi ed atteggiamenti pregiudiziali.
Una situazione, in verità, che si protrae ormai da anni.
Anche per questa stagione nelle partite esterne riceviamo designazioni di arbitri esordienti, spesso per gare delicate e "di cartello" (vedi per Montebello-Castiglione arbitro signor Uguzzoni di Modena), mentre arbitri esperti e competenti vengono impiegati per partite meno delicate. In casa, al contrario, con la stessa frequenza riceviamo arbitri della sezione viareggina (notoriamente competenti e di polso) accanto ad altri giudici di gara esperti e di qualità. Segno evidente che la Nostra Società e la nostra piazza è guardata "con un occhio particolare" da parte delle autorità competenti. Il tutto sfocia con delle gare dallo strano andamento. In particolare vorremmo farvi riflettere su quanto accaduto in occasione delle gare di Montebello e di Firenze: in entrambe le occasioni, fin quando ci veniva data la possibilità di giocare ad hockey, i nostri atleti andavano in vantaggio per 4 a 0 in entrambe le occasioni. Poi accade di tutto. Una volta in vantaggio con tali scarti, secondo gli arbitri, i nostri atleti si trasformerebbero in assassini al solo fine di collezionare cartellini ed espulsioni a raffica. Strano vero? Che senso avrebbe per noi esacerbare gli animi, quando invece l'unico obiettivo è quello di "gestire la gara" e portare a conclusione positiva gli ampi vantaggi fino a li' acquisiti? Ci sembra tutto molto strano: qualcosa non torna. E non torna soprattutto quando ad atleti notoriamente educati e pacati (vedi Armeni e Pinzuti, la loro carriera parla da sola) solo per il fatto di chiedere spiegazioni. I direttori di gara non vogliono avere nessun dialogo, preferendo l’espulsione definitiva. Non torna soprattutto quando vengono espulsi, sembra scientificamente, Marcello Martelli, Pinzuti e Armeni, che sono, notoriamente, i nostri uomini di punta. Non torna quando l'arbitro Parolin di Vicenza (che già si era macchiato di mediocri arbitraggi in occasione di gare casalinghe) interrompe la gara, per rifugiarsi momentaneamente nello spogliatoi, lasciando sguarnito il palazzetto in balia degli animi da lui stesso esacerbati. Una fuga strana, in quanto il secondo tempo di Fiorentina-Castiglione era appena cominciato e dunque pochi istanti prima (durante l'intervallo) il Sig. Parolin aveva avuto tutto il tempo per accudire i suoi bisogni fisici, se tali erano.
E' inutile nasconderci e far finta di non sapere che la nostra piazza è considerata "pericolosa" e che questa sia mal vista dai poteri costituiti. In questo clima ombroso e di sospetti, ci giunge voce che queste strane conduzioni arbitrali siano la logica conseguenza della mancata partecipazione della nostra società alla Coppa di Lega. Mancata partecipazione che non è avvenuta per motivi utilitaristici, ma per un profondo disaccordo con le società di Molfetta, Giovinazzo e Matera sulle modalità di organizzazione del turno preliminare che era nostra intenzione organizzare accollandoci quanto piu' costi possibili. Abbiamo invece ottenuto il totale diniego da parte delle suddette società di venire a Castiglione ricevendo come contro partita, qualora ci fossimo recati al sud della penisola, un solo pranzo. Una sorta di ricatto che non abbiamo ritenuto di accettare. Il nostro errore, forse, è stato quello di non comunicare alla Lega la situazione che si era creata. E' chiaro che quanto sopra esposto è semplicemente una sintesi di quanto avvenuto recentemente e di cui potremmo dire altri particolari. Non vogliamo annoiarVi ulteriormente con la "storia arbitrale" degli anni passati, ma di questa potremmo parlare ampiamente. Gli esempi ci sono a bizzeffe. Nella stagione 2003-2004 in occasione di Valdagno - Castiglione (partita calda vero ?) venne designato, tanto per cambiare, il Sig. Azzolini che era fermo da due anni e che dopo quella partita (che produsse il ricovero ospedaliero di un nostro atleta) si sentì in dovere di non continuare ad arbitrare. In quello stesso anno ottenemmo un sfilza di arbitri esordienti palesemente prevenuti fino al punto di minacciare provvedimenti disciplinari già durante "la chiama" degli atleti negli spogliatoi prima della partita.
Nostro obiettivo non è minimante quello di ottenere compiacenze, ma solo quello di mettere i nostri atleti nella condizione di poter giocare serenamente ad hockey e mostrare il loro valore in un clima di reale imparzialità.
In queste ore gli sforzi della dirigenza Castiglionese sono tutti concentrati nel tentativo di scongiurare il ritiro dall'attività che i nostri ragazzi stanno seriamente meditando di attuare.
Si dovrebbe comprendere che si tratta di atleti lavoratori che percepiscono rimborsi spese minimi e per i quali non intendono rischiare la loro incolumità fisica, ma soprattutto psicologica. Perchè fare hockey deve essere un piacere e non motivo di avvilimento. In questo clima di ombre e sospetti vengono a mancare le motivazioni primarie e sublimi per cui si svolge attività ludico-sportiva.
Questo nostro piccolo mondo che non riesce neanche a fare un A2 a 14 squadre potrebbe perdere un'altra concorrente. Forse qualcuno ne godrebbe, non chi, invece, amando l'hockey come movimento complessivo vorrebbe vedere crescere il nostro sport.
Grazie per l'attenzione!!!

Nota bene: restiamo in curiosa attesa di conoscere la designazione arbitrale per Castiglione-Sarzana…

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