Il Castiglione cerca l'impresa sulla pista di Trissino

Serve solo la vittoria al Ciabatti Legnami. A Trissino, nella gara di ritorno dei quarti di finale dei play off promozione, il quintetto di Filippo Guerrieri deve recuperare la sconfitta dell’andata, per mandare la serie alla bella. Un impegno sulla carta però difficilissimo: i veneti, nel giorno della festa dell’unità d’Italia lo scorso 17 marzo, hanno messo in mostra un gioco pratico, espugnando il Casa Mora. Il Castiglione, seppur disputando un’ottima partita sul piano dell’agonismo e della caparbietà, non è riuscito a fermare la miglior formazione del torneo di A2. E il 5-4 finale di Campagnolo e compagni, anche se rappresenta una sorta di beffa per Martelli e soci (nell’ultimo minuto fallite due punizioni di prima da parte dei maremmani), rimane il punto di partenza su cui preparare l’incontro. In settimana coach Guerrieri ha continuato a spronare i propri giocatori. In una gara di play off alla fine quello che conta sono soprattutto le motivazioni. Il Trissino però, specialmente sulla pista di via Dante, sembra una corazzata inaffondabile: i gialloblu di Luca Chiarello in tutta la stagione hanno concesso un pari al Sandrigo, perdendo solo dal Matera, a giochi fatti. Il Castiglione è chiamato comunque ad onorare fino in fondo la sua annata. Gli obbiettivi estivi sono stati tutti centrati. La squadra arrivava dalla vittoria del campionato di serie B, e la società, prima a Enrico Mariotti e poi da inizio gennaio a Filippo Guerrieri, ha chiesto di centrare i play off, cosa avvenuta. Ora il discorso cambia. Per passare alle semifinali il Castiglione dovrà per forza vincere due gare in trasferta, l’eventuale terza martedì 29. Per quanto riguarda la formazione in settimana qualche problema per Marcello Martelli, che a causa del lavoro non si è potuto preparare a fondo. Per il resto squadra confermata, e non è escluso che Guerrieri riproponga il quintetto con cui è partito in gara1: Consigli in porta, Brunelli-Borracelli, e in avanti Salvini-Pagnini.
Arbitrano Andrea Davoli di Correggio e Marcello Di Domenico di Modena.

Enrico Giovannelli