Un bassanese che sabato sera si fosse trovato a passeggiare dalle parti del PalaInfoplus in via Cà Dolfin, si sarebbe chiesto se all’interno di quest’ultimo si stesse tenendo una manifestazione politica stile ruggenti anni settanta, con decine e decine di poliziotti, carabinieri, vigili..
Aria di derby, aria pesante, aria da resa dei conti.
Da una parte i giallorossi bassanesi che volevano giustizia per i numerosi torti subiti nelle due gare di campionato; dall’altra parte i biancazzurri della valle dell’Agno, desiderosi di far pesare la forza di una squadra nata per vincere, ma che quest’anno (e l’anno scorso) non aveva convinto.
E comunque, aldilà delle motivazioni soggettive, una realtà oggettiva ha pesato sulla partita: le condizioni non perfette di molti titolari. I vari Zen, Panizza, Nicolas, Ambrosio, spesso assenti nelle ultime partite, non potevano certo essere stati miracolati nelle ultime ore; dall’altro versante, si sapeva delle difficoltà di Nicolia, che però non gli avevano impedito, proprio contro il Bassano venti giorni fa, di fare una tripletta. E Nicolia infatti è rimasto in panchina, gli acciaccati della Geo&Tex si sono alternati in pista con sostituzioni frequenti.
La cronaca. Primo tempo più di studio e tensione che di azioni strappa applausi. E così, con un tiro da lontano di capitan Rigo, al 16’33”, De Oro impallina Cunegatti deviando sottomisura.
Si va al bar, tra un tempo e l’altro, a bersi un analcolico (niente birra, troppo pericolosa!) ed a rasserenare qualche dubbio.
Secondo tempo. Gli ultras non hanno ancora riacquistato i loro posti che Panizza ha uno dei suoi lampi: gran tiro dalla distanza con la pallina che rimbalza sul gambale di Oviedo, vola in cielo e ricade alle spalle del portiere: 1 a 1.
Si ricomincia con azioni tipiche dell’hockey sublime, da una porta all’altra mille volte in pochi minuti. Azioni su azioni da gol. Tale velocità stordisce anche gli arbitri che si trovano, a volte, tra le stecche dei giocatori. Rotelli viene colpito a metà campo da una pallina lanciata lungo le transenne dalla difesa della Recalac; se ne accorgono i bassanesi che, rapidi, contrattaccano: Federico Ambrosio fulmina Oviedo con un gran tiro. Due a uno per la Geo&Tex.
Il finale è da tragicommedia.
Rotelli vede un fallo su Tataranni in area del Bassano: rigore a favore della Recalac (un classico già visto più volte nelle gare tra Bassano e Valdagno); tra bordate di fischi Rigo tira e fa gol. Due a due. Mancano due minuti e mezzo alla fine.
Il finale si fa incandescente sia in campo che sugli spalti: fischi, rabbia, steccate... di tutto.
Nicoletti (Recalac) ad un minuto e mezzo dalla fine compie fallo di pattino in area dopo aver perso il bastone: rigore per il Bassano. Ambrosio: gol! Il tabellone segna il 3 a 2; Rotelli non è d’accordo: Oviedo si è mosso prima. Richiamo ad Oviedo e gol annullato! Ambrosio: “ri-gol”, “ri-no” di Rotelli: Oviedo espulso, gol ancora annullato, Gnata in porta ed acqua versata di proposito in pista per permettergli di riscaldarsi. Ambrosio. Gnata para, Rotelli fischia: Gnata si è mosso prima! Per la quarta volta Federico Ambrosio si piazza freddamente sul dischetto: tiro, rete… GOL! 3 a 2 vero!
Si riprende nel caos totale: decimo fallo del Valdagno; Miguel Nicolas si lascia incantare da Gnata. Sempre tre a due. Ancora Nicolas in percussione solitaria viene atterrato in area e Ambrosio realizza ancora dal dischetto il 4 a 2 definitivo che suggella una buona superiorità del Bassano nella seconda frazione di gioco.
Manca un minuto, il tempo giusto per un rosso al presidente della Recalac (per proteste) che quindi fa uscire il capitano Rigo.
La partita finisce sul campo con il 4 a 2. Discussioni ed altro avvengono a bordo campo e sugli spalti, a ricordare che la partita era troppo importante e troppo attesa: il classico derby spettacolare tra Geo&Tex Bassano e Recalac Valdagno.
Giusto il tempo per festeggiare e già la testa va agli spagnoli del Vilanova da affrontare sabato prossimo 12 maggio alle ore 21.00 sempre al PalaInfoplus per conquistare la Finale di Coppa CERS di domenica 13.