Un altro anno è andato, la sua musica è finita
, così cantava il caro Francesco Guccini in una sua canzone struggente. E così sembrava lanno scorso, più o meno di questi tempi quando, il 6 giugno le truppe del Bassano Hockey 54, settore giovanile, al gran completo sbancavano Viareggio lasciando a bocca aperta tutta lItalia dellhockey. Tutti noi, là presenti, nel caldo di un palazzetto ribollente, ricordiamo la gioia esplosa alla conclusione dei match che hanno visto i nostri under portarsi via ori ed argenti.
Potevamo accontentarci e dire: ripassiamo più avanti!.
E invece, guarda un po: i ragazzini che lanno scorso masticavano pane e latte nel minihockey e nellunder 10, adesso sono in finale di Coppa Italia (vedi under 13); gli under 15, un po più grandi ma ancora scavezzacollo (come si fa a vincere e soprattutto convincere nelle prime tre partite del girone finale per poi smarrirsi nelle altre?), anche loro accedono alla Coppa Italia.
Ma la notizia col botto le riservano proprio i ragazzotti della medaglia doro della Versilia, quelli che nella finale del 6 giugno avevano stregato i pari età del Valdagno con un 2 a 0 infinitamente dolce; si, signori, lunder 15 di allora, ora cresciuta e appena approdata in under 17 (al primo anno di categoria), stravince il suo campionato, si cuce il primo posto nel girone Veneto-Friuli e va diretta in finale scudetto. Lo sapevamo noi che innamorarsi di quei ragazzi era un affare assoluto!
E che ti fanno gli under 20? Quelli che a Viareggio solo a causa di un rigore oltre i tempi supplementari non avevano conquistato loro? Vincono il girone senza mai conoscere lonta della sconfitta e si qualificano per le finali del Campionato.
Stesso discorso vale per lunder 23 che battendo il forte Sandrigo accede alle finali.
E allora possiamo dedurre che il settore giovanile del Bassano Hockey 54, che si chiami così o che, in virtù di nuove aggregazioni modifichi il nome, è radicato come realtà: non è il caso isolato, visto a Viareggio (amplein di tutte le categorie qualificate) oppure lanno prima alle finali di Modena (ancora tutte qualificate tranne lunder 15), e poi chissà! Si sta ripetendo e promette risultati concreti anche nelle Finali Nazionali 2011 di Montecchio Maggiore/Montebello , siano esse legate alla Coppa Italia che ai Campionati.
Dovè, a livello nazionale, la società che permetta tali risultati con strabiliante continuità? E se consideriamo che stiamo parlando di una realtà che opera nella zona più ricca di fermento hockeystico, quale è il Veneto-Friuli, dove ogni cittadina ha la sua pista, non possiamo che essere soddisfatti del lavoro svolto dalla società e dai giocatori e cullarci nella fondata speranza che, se i giovani sono il futuro del prossimo domani, possiamo sognare un domani felice.
E se poi, ciliegina sulla torta, la società di cui stiamo parlando, da qualche tempo avesse deciso di rafforzare il settore giovanile e, negli ultimi mesi, avesse operato un forte rinnovamento nelle strutture e nei vertici per garantire ad un numero sempre maggiore di bambini e ragazzi la fruizione di quel meraviglioso giocattolo che è lhockey, allora capiamo due cose:1) si sta già avverando il progetto di potenziamento del settore giovanile; 2) tra i nostri ragazzi ci sono già i campioni di domani.
E i numeri sono lì a certificare le affermazioni: una quarantina di dirigenti, undici allenatori, di cui quattro giocatori di serie A1; circa 150 atleti coinvolti. Questi sono i numeri del settore giovanile dellHockey Bassano 54.
A questo punto nessuno potrà insinuare che al Bassano 54 interessano solo le coppe, che Bassano crea campioni per avere immagine.
Un discorso simile avrebbe senso in una società che formasse una sola squadra per categoria, sicura quindi di ottenere un posto al sole.
Ma chi è addentro alle cose sa che il Bassano 54 ha sempre proposto due squadre per età. Così facendo, anche i ragazzi inesperti, hanno potuto scendere in pista con regolarità, cosa pressocchè impossibile se ci fosse stata una sola squadra di una quindicina di atleti. E questo è puntualmente avvenuto.
Magari alcune squadre (quelle denominate B) non hanno mai vinto: troppo inesperte, troppo giovani, ma abbiamo visto salti di gioia per un gol segnato e scommesse vinte per un pareggio ottenuto! Questa la situazione delle cosiddette B, le squadre A di domani. Ma nelle B ci sono ragazzi che sono cresciuti sensibilmente grazie allopportunità che hanno avuto di giocare con una certa continuità senza badare al risultato ed hanno fatto gruppo giocando, e perdendo; ci sono genitori che hanno constatato con mano i progressi del loro piccolo; ci sono ancora gli stessi genitori che, avvicinatisi in punta di piedi allhockey, ora hanno stretto vincoli di amicizia tra di loro e sono entrati nella società. Merito del fatto che i loro figli, comunque vada giocano e si divertono! Non dimentichiamo la splendida esperienza dei piccolissimi del Minihockey che a settembre appena iscritti non riuscivano a stare in piedi e a dominare i pattini, e da febbraio a maggio hanno partecipato ai loro primi concentramenti zonali non agonistici ideati appositamente per loro dal Comitato Regionale Veneto. Infine le due squadre Under 10 che ancora giocano le loro ultime partite di campionato non agonistico con lentusiasmo e la tecnica che cresce di gara in gara, sempre felici pur non conoscendo (come è giusto che sia) il risultato finale delle partitelle . Tutto ciò è sicuramente merito dei vari tecnici ed allenatori : Federico Ambrosio, James Taylor, Mauro Dal Monte, Gianmarco Lanaro, Alberto Vidale, Fiorenzo Gnoato, Laura Minuzzo, Andrea Pozzobon, Edoardo Stragliotto, Massimo Belligio, Luca Maria Ventra, il preparatore fisico Mirko Fasini e di tutto lo staff che sta alle spalle, in primis il presidente Eros Merlo ed il responsabile dellarea tecnica e tuttofare Massimo Giudice.