Un Europeo quello svoltosi sino a sabato a Sesimbra (Portogallo) che non ha visto grandi scossoni in vetta, con la vittoria minima della Spagna sul Portogallo, ma che ha fatto notare quanto il gap tra le altre si sia completamente livellato. Terza infatti è arrivata la Francia, quarta la Germania. Quinto posto invece per gli azzurrini, sconfitti nei Quarti di Finale da un'incredibile Germania. Renzo Verenini, preparatore atletico della Nazionale Giovanile, illustra così la sua esperienza tra gli azzurri, un'esperienza unica e rara dopo aver allenato e preparato atleti in tutte le categorie giovanili e senior. "Per me un'esperienza davvero positiva. Su dieci giocatori, cinque sono vicentini, segno che il lavoro fatto fino ad ora con i Centri Federali Regionali è servito a far crescere questi ed anche altri giovani vicentini. Abbiamo Battaglia del Roller Bassano, Piroli e Cavedon del Valdagno e Barbiero e Chemello del Sandrigo, con un'ossatura anche toscana." Contattato telefonicamente dopo la sconfitta minima col Portogallo spiega così il primo ko azzurro: "Con il Portogallo abbiamo giocato una buona partita. Perso 3 a 1, però da contare per l'Italia ben due pali, di cui uno sul risultato di pareggio che avrebbe cambiato le sorti della partita. Giocare contro i padroni di casa e soprattutto con quasi 2000 persone al Palazzetto non è assolutamente facile; soprattutto a questa età gestire emozioni e pressione diventa difficile." Solo un bassanese era nell'orbita della Nazionale, Mauro Dal Monte: "Mauro ha partecipato a tutti i raduni ed è entrato tra i 12 migliori giocatori italiani. Probabilmente l'anno prossimo sarà uno dei due portieri della stessa Nazionale e a pari di caratteristiche con altri portieri abbiamo anche guardato l'età e lo stato di forma dell'atleta, differenze minime."
Un quinto posto finale che toglie quella tradizione all'Italia di entrare almeno tra le prime quattro d'Europa, un risultato che l'allenatore Mirco de Gerone non vede così negativo, anzi sottolinea il buon gruppo creatosi dal Campionato Europeo: "Il quinto posto non è positivissimo ma oltre a questo dobbiamo valutare tutte le variabili di un Europeo che ha cambiato e sta cambiando le gerarchie. Il gruppo azzurro? Ottimo. Per il tempo che abbiamo avuto dalla fine delle scuole a metà luglio per creare delle sinergie, mi ritengo molto soddisfatto. Il nostro livello tecnico è stato buono e purtroppo quello che ci ha giocato un ruolo negativo è la nostra struttura fisica, minuta e veloce. La sconfitta contro la Germania è dovuta proprio a questo motivo. I tedeschi, a pari età, hanno una struttura fisica imponente e soprattutto a livello giovanile la differenza si sente. Ormai non c'è più solo la selezione, anche in Spagna e Portogallo, sul bagaglio prettamente tecnico ma anche sul bagaglio fisico." Un Europeo equilibrato? "Spagna e Portogallo sono un attimo più costanti di tutte le altre formazioni, ma è tra le altre sei nazioni che il livello si è equilibrato. La Francia, la Svizzera ed ora la Germania stanno lavorando più attivamente a livello giovanile e i risultati si notano perchè siamo tutti allo stesso livello." Si riparte da questo quinto posto all'Europeo quali secondo te le soluzioni per ritornare tra i primi tre: "Anche tra di noi tecnici c'è bisogno di ancora più specializzazione, non lasciare nulla di intentato neanche nei raduni durante l'anno. Il campo ha dato il primo campanello di allarme e ora dobbiamo lavorare tutti per il bene dell'hockey italiano, magari aumentando il tempo del raduno pre-europeo. Le basi per creare qualcosa di duraturo ci sono ora dobbiamo seguire l'esempio delle altre realtà europee che stanno investendo molto per l'evolversi dei giovani". L'ultimo pensiero è alla Federazione: "Fino all'ultimo nonostante alcune difficoltà la Federazione è stata sempre vicina e ha dato la piena fiducia a me e allo staff sul nostro lavoro. Tutti hanno dato il massimo per lavorare al meglio. Anche i ragazzi hanno dato sempre il massimo, onorando la maglia azzurra anche nei momenti negativi e sono sicuro che almeno metà di loro arriverà a collocarsi tra i futuri migliori giocatori italiani. E' stata un'ottima esperienza per me, unica, ma penso per tutto lo staff tecnico ed organizzativo ed un ringraziamento a tutti per aver lavorato al massimo delle loro forze. "
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