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Hockey inline sotto il ricatto degli arbitri, sospesi i campionati di A1 e A2


Dimissioni in massa dei direttivi CUG nazionali e zonali, uno sciopero bianco non dichiarato e un danno pesantissimo nei confronti di società, Federazione e Lega: gli arbitri vogliono più soldi e mettono in ginocchio l'hockey inline.

I DOCUMENTI: Comunicato FIHP | Comunicato Aracu | Comunicato Siegel

Scritto da Redazione - Pubblicato il 12/12/2013 - 19:28 - Ultima modifica 17/12/2013 - 23:13

Due giorni fa le dimissioni del direttivo del Comitato Ufficiali di Gara dell'Hockey Inline e la nomina di Gianni Fermi a commissario straordinario in attesa delle nuove nomine. Ieri la richiesta del Giudice Unico all'arbitro Roberto Sirok, presidente della Associazione Arbitri Italiani Roller Hockey di lasciare la carica in AIRH, pena l'assunzione dei provvedimenti previsti in casi come questo (che possono arrivare fino alla radiazione). Oggi la sospensione delle partite in programma sabato 14 dei campionati di serie A1 e A2.
L'hockey inline è nel caos e a mandarcelo sono stati gli arbitri con uno sciopero irresponsabile e incomprensibile che arriva all'indomani dell'aumento del 15% dei rimborsi chilometrici (valido anche per gli arbitri di hockey pista), decisio dal Consiglio Federale FIHP del 29 novembre. Un aumento (riconosciuto nonostante le casse federali siano drammaticamente vuote) reso possibile, prima di tutto, dal buon lavoro che i CUG di inline e pista hanno fatto in questa prima parte della stagione, con designazioni oculate che hanno garantito al meglio le funzioni arbitrali, generando un risparmio prontamente reinvestito dai vertici federali. Vale la pena ricordare che l'aumento dei rimborsi chilometrici era una richiesta che il mondo arbitrale (in particolare gli arbitri di hockey pista) portava avanti da due anni e per il quale avevano ventilato (e mai messo in atto) un'azione simile a quella odierna dei colleghi dell'inline.
Quanto possa durare questa situazione di stallo è difficile dirlo. Delle due l'una: o si rompe il fronte (al momento piuttosto compatto) degli arbitri e la protesta rientra, oppure FIHP decide di aprire una trattativa (ma il buon senso dice che non si tratta mai sotto ricatto) per trovare una soluzione. Intanto, le 18 società di serie A1 e A2 di hockey inline vedono messi in discussione gli ingenti sforzi economici fatti per partecipare ai campionati e la disciplina subisce un danno di immagine consistente. Non a caso, sia il presidente federale Sabatino Aracu che il presidente della Lega Hockey Leo Siegel si sono rivolti direttamente alle società in questa fase inedita.

Parole chiave: Arbitri, Hockey inline,
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