Si sono conclusi da pochi giorni nel ritiro di Roana i corsi allenatori 2012 per tutti e tre i livelli, la seconda edizione dopo la svolta di Bologna e l'affidamento della neonata Siri al mentore dell'Hockey italiano Gianni Massari. Tra i corsisti il sentimento che più si è registrato è senza dubbio l'interesse e l'entusiasmo per questo nuovo metodo di insegnamento (dove è molto più accentuata, rispetto al passato la specificità della disciplina hockeystica) che in questa edizione, ancor più dello scorso anno, ha cominciato a prendere corpo. La metodologia delle lezioni è stata così efficace da far passare senza alcun peso le nove ore e mezza giornaliere di lezione.
Bravi tutti i relatori tecnici, dal preparatore dei portieri Luca Ventra, a Roberto Tiezzi, Gaetano Marozin, Nino Caricato, Francesco Martini che si sono occupati di aspetti tattici e tecnici con dovizia di particolari; sempre interessanti le lezioni di primo soccorso del Dottor Pizzi, letteralmente entusiasmanti le lezioni dei due esperti CONI di scienze motorie Durigon e Benvenuto, che hanno suscitato vivissimo interesse nei corsisti determinando numerose domande che si sono protratte anche oltre l'orario delle lezioni.
Sempre meravigliosa la lezione sulla difesa di Tommaso Colamaria, che a nostro avviso dovrebbe essere mostrata a tutti coloro che si occupano di hockey in Italia, dalle Alpi alla Sicilia.
E poi il Professore, Gianni Massari, che con il suo entusiasmo contagioso ha tenuto incollati a sé gli sguardi e le orecchie dei corsisti per tutte le numerose ore di docenza previste nei suoi moduli, esibendo un enorme bagaglio di conoscenze non solo sull'hockey, ma in tutti i campi connessi allo sport in genere e alla vita stessa. Lo stesso Massari, poi, ha voluto fortemente che i corsisti passassero un gran numero di ore in pista, con pattini e stecca per far provare sulla loro pelle un numero incredibile di esercitazioni, esercizi tecnici, tattici, circuiti di qualità e di intensità (circuit-training) che costituisce solo una piccola parte di quello che il Professore ha studiato nella sua lunga vita dedicata al nostro sport.
Ha voluto che provassero perché è sua forte convinzione che non si può insegnare se prima di tutto gli allenatori non hanno la capacità di dimostrare l’esattezza dei gesti e movimenti tecnico-tattici. Un bagaglio che si acquisisce solo se si conoscono e si correggono i piccoli particolari. E così il Professore è stato insieme a loro in pista (fra gli altri era presente anche Valerio Antezza) anche molte ore a spiegare, correggere, mostrare, dispensare conoscenze; ecco, questo è forse quello che ha più colpito i nuovi allenatori usciti dal suo corso, la voglia di Gianni Massari di trasmettere il proprio sapere senza nessuna remora e con l'obiettivo di far tornare L'Italia hockeystica ai fasti del passato, quando era lui sul timone di comando delle Nazionali azzurre che vincevano un po' ovunque. E perché questo succeda non c'è che da ripartire dalla base di tutto, dai Maestri, dagli Istruttori, dagli Allenatori; e per quanto si è visto a Roana sembra proprio che la strada sia quella giusta.
Sario Fascini