E' bene mettere subito in chiaro una cosa: il coro di alcuni tifosi dell'Amatori Lodi nei confronti di Juan Oviedo, colpito alcuni anni fa da un terribile lutto familiare, non sono tollerabili sulle tribune di qualsiasi palasport perchè vanno molto al di là di quello che è il confronto, anche aspro, fra le tifoserie. Rientrano tra i pochissimi casi in cui anche chi scrive ritiene doveroso l'intervento della Giustizia Sportiva.
Non discutiamo, quindi, del merito della sentenza che costerà all'Amatori Lodi una pesante multa di 1.000 euro e, soprattutto, colpisce il PalaCastellotti con la diffida di squalifica alla vigilia dei play off scudetto, mettendo a rischio la pista lombarda di squalifica al primo episodio di una certa gravità.
E' strano, però, che la sentenza di primo grado su questo episodio, accaduto la sera del 20 marzo, arrivi solo oggi, 29 marzo, ben nove giorni dopo. Anzi, non è strano: è inaccettabile. Ed è ancora più strano che il Giudice abbia emesso questa sentenza solo dopo che sul forum di hockeypista.it e su facebook ha cominciato a circolare con insistenza la notizia (confermata come tale dalla sentenza di oggi) dell'esistenza del rapporto di un commissario di campo fino a ieri ignorato. O, se amate le spy story, insabbiato.
E' un episodio su cui varrebbe la pena chiedere conto, se solo ci fosse qualcuno in Federazione in grado di riportare sotto controllo un Giudice inaffidabile. Viene da chiedersi perchè il signor Marcello Bicini, con tutti i danni che continua a fare nell'hockey su pista, rimane saldamente al suo posto, nonostante che la stragrande maggioranza delle società ne abbia più volte chiesto la rimozione.
Non ci stupiremmo più di tanto se tra qualche giorno il Giudice Unico ritrovasse fra le carte sulla sua scrivania un secondo rapporto di un commissario di campo, questa volta riferito a una partita giocata il 17 marzo, e prendesse provvedimenti nei confronti di chi, pur squalificato, non ha rispettato i divieti a lui imposti.