Finita la partita via alla festa... con qualche sassolino in meno
Dedicato a quelli che 'il Follonica sta finendo un ciclo, il Viareggio è il nuovo che avanza' (Nicola Palagi, 28 aprile); a quelli che 'speriamo che il Viareggio vinca lo scudetto, a Bassano tifiamo tutti per loro' (Gigio Bresciani, 27 aprile). E a tanti altri che hanno celebrato troppo presto il funerale di Mariotti e compagni.
Scritto da Michele Nannini
- Pubblicato il 09/05/2007
A parte il fatto che ancora una volta i giallorossi veneti si sono ritrovati sulla sponda sbagliata, quella dei secondi arrivati, non ci sono dubbi: martedì sera il Consorzio Etruria Follonica ha vinto il suo terzo tricolore di fila giocando contro più dei cinque avversari in pista, battendo i gufi sparsi un po in tutta Italia e, soprattutto, uno scetticismo generale che sembra accompagnare la più grande squadra di tutti i tempi fin dalla sua nascita. Forse il destino riserverà agli azzurri un posto nellOlimpo dello sport italiano fra qualche decennio, quando nessuno avrà ripetuto quello che sono stati capaci di fare questi atleti in tre meravigliosi anni; nessuno però toglierà mai ad una città ed ai suoi tifosi le gioie ed i festeggiamenti che per undici volte si sono ripetuti in riva al Golfo e che anche martedì hanno accompagnato una notte tutta azzurra.
Le scene di giubilo e di entusiasmo sono scattate subito dopo la sirena finale di gara 2, perché fino allultimo il Viareggio si è dimostrato avversario degno e meritevole di una finale scudetto onorata forse come nessuno è riuscito a fare negli ultimi anni. In pista spumante, abbracci, lacrime e un pizzico di commozione: lo spumante è quello che Enrico Mariotti ed i Gemelloni hanno usato per innaffiare compagni e pubblico al termine dellennesima straordinaria cavalcata trionfale; le lacrime sono quelle, abilmente nascoste, di Sergio Silva che con un grazie enorme sulla maglietta saluta il suo pubblico per lultima volta; la commozione è invece tutta di Massimo Mariotti, che probabilmente non calzerà più i pattini in una partita riservandosi solo il ruolo di allenatore e che non è riuscito a salutare come voleva, ovvero in pista e con la divisa di gioco, la sua gente ed i suoi compagni.
Fra le decine di striscioni preparati per loccasione e sventolati dalla curva verso i tifosi avversari è spuntata anche una bara bianconera, il simbolo decisamente parecchio goliardico (ma sia Follonica che Viareggio sono città di carnevale
) del trionfo azzurro e del destino cui vanno incontro gli avversari di turno, qualunque colore di maglia abbiano. E poi i ragazzi, tanti e di tutte le età, pronti a farsi firmare il manifesto celebrativo regalato dal Tirreno dai propri eroi pluricampioni in Italia ed in Europa.
Dopo lora abbondante di gioia al Capannino la festa si è spostata alla Lanterna, il ristorante sul mare che ha ospitato giocatori, familiari, dirigenti e tifosi dellEtruria che hanno continuato fino a notte a cantare e festeggiare senza pensare allora tarda ed ai condomini vicini. Infine tutti al Chatta, ritrovo abituale di giocatori e tifosi: ancora una volta tutti assieme, con la coppa appena vinta sul bancone ed il presidente Giuliano Poccetti in piedi con dirigenti e giocatori pronto a festeggiare ben oltre le due di notte. Intanto la macchina organizzativa degli Ultras iniziava a mettere in cantiere la cena di fine stagione di venerdì sera allaperto in via Sanzio, lultimo abbraccio di una città ad i suoi eroi.
Michele Nannini
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