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Federico Calcagno, la voce dellâhockey!


Faccia a faccia con la voce ufficiale di Raisport, anche lui ãrapitoä dal fascino e dalla bellezza dellâhockey su pista.

Scritto da - Pubblicato il 28/02/2005
é la voce ufficiale dellâhockey su pista in televisione ormai da un lustro, colui che trasmette nelle case di tutti gli appassionati di questo sport il commento alle partite, sempre preciso, puntuale, mai fuori posto, con una chiarezza, una semplicità e una competenza disarmanti. Vediamo, grazie alla sua grande disponibilità, di conoscere meglio la ãvoceä dellâhockey di Raisportsat e cerchiamo di capire qualche segreto di un personaggio che si è innamorato di questa disciplina e che crede fino in fondo allo spettacolo e alla bellezza dellâhockey a rotelle.

Federico, come hai iniziato la tua carriera?
ãHo cominciato, un po come tutti i giornalisti, dalle testate locali, scrivendo di cronaca, poi nel 1988 sono passato alla redazione regionale della Rai di Torino, dove mi occupavo inizialmente di cronaca e infine sono passato allo sport e ho avuto lâonore di lavorare al fianco di grandi uomini come Castellotti, Carlo Nesti, Beppe Barletti e Franco Costa (il telecronista del Mondiale vinto dallâItalia nellâ88 a La Coruna, ndc). Mi sono occupato anche di radiocronache e ho lavorato per Radio Rai, dove anche li mi occupavo di sport e dove ho avuto la fortuna di lavorare con il compianto Enrico Ameri in ãanteprima sportä, un programma che andava in onda verso mezzogiorno e per il quale facevo i collegamenti dai ritiri delle varie squadre di serie A, quasi sempre della Juventus e del Torino. Poi ho lavorato anche per ãtutto il calcio minuto per minutoä e in televisione collaboro tuttora con ãDomenica sprintä, dove ho iniziato al fianco di Gianfranco De Laurentis. Nella mia carriera posso vantare di aver commentato ben 4 Olimpiadi oltre quella invernale di Naganoä.

Oltre al calcio e allâhockey, quali altre discipline ti appassionano?
ãMi piacciono davvero tutte, io amo lo sport. Ma in particolare la scherma, la pallavolo il nuoto e il basket. Però giuro, mi piacciono tutti gli sport! ã

E allâhockey, quando ti sei avvicinato?
ãQuando ero alla sede regionale del Piemonte, commentavo negli ampi spazi dedicati allo sport dal Tg, le vicende del Novara e del Vercelli, che allâepoca andavano fortissimo. Poi nel 1999 ho cominciato a collaborare con Raisport e sono stato contattato dal direttore Giovanni Bruno, così grazie anche al buon lavoro fatto dalla Lega, ha cominciato a commentare questo bellissimo sport.ä

Câè una partita alla quale ti senti più legato in particolare?
ãDirei la finale del Mondiale di Oliveira de Azemeis nel 2003, quella persa con lo sfortunato gol di Pedro Alves a un minuto dalla fine dei supplementari. Mi sarebbe piaciuto davvero tanto commentare la vittoria Mondiale, sarebbe stato bellissimo, anche perché credo lâItalia meritasse quella vittoria.ä Poi però Federico ci pensa bene e cambia idea ãPerò forse la semifinale vinta contro la Spagna è stata la partita più bella che abbia mai visto, unâItalia perfetta, una grande partita e gli spagnoli annichiliti. Avremmo meritato noi di vincere quel Mondiale!ä

E il giocatore che ti ha impressionato di più?
ãOra mi sembra un po giù di tono, però direi che lo spagnolo Alberto Borregan mi sembra il giocatore più bravo che mi sia mai capitato di vedere.ä

E Italiano?
Federico qui è molto indecisoämah·direi Mirko Bertolucci, tanta tecnica, tanto entusiasmo, tanta voglia. Però mi piacciono molto anche le coppie di fratelli, i Bertolucci, i Michielon, i Mariotti, con Enrico, davvero un grande giocatore.ä Ma il buon Calcagno è indeciso e non vuole fare davvero un torto a nessuno degli Azzurri ãperò direi che il gruppo della Nazionale è fatto di campioni, anche Rigo e Orlandi sono fortissimi, non saprei proprio scegliere!ä

E il Portiere che più ti ha impressionato?
ãLo spagnolo Llaverola è fortissimo. Anche Cunegatti è davvero bravo, ma lo spagnolo mi è sembrato davvero molto forte.ä

Ci sono giovani che stanno crescendo·
ãé vero, ne ho visto parecchi in giro, ma devono crescere, devono essere aiutati a migliorare, essere seguiti bene dalle rispettive società o rischiano di perdersi. Un nome? Direi il lodigiano Civa: molto veloce, molto tecnico e mi ha anche impressionato nellâuno contro uno, davvero formidabile. Però devere crescere e lavorare molto, ma sono certo diventerà un ottimo elementoä.

Come hai trovato lâambiente a Lodi?
Lodi deve assolutamente restare in serie A, è una piazza fondamentale e un traino per questo sport. Câè una curva splendida, dei tifosi fantastici e caldissimi, direi il miglior apporto di pubblico dopo Bassano e Follonica, che però lottano per altri obiettivi, non oso immaginare se anche a Lodi dovessero lottare per qualcosa di importante. Comunque è veramente una città che merita di stare nellâolimpo di questo sportä.

La Rai sta facendo un gran lavoro per lâhockey, credi possa servire per il rilancio della disciplina?
ãLa visibilità è un aspetto importante, la Lega hockey sta facendo un lavoro mirato e preciso, ma ci vuole tutto lâamore dei dirigenti, tanto lavoro da parte di tutte le società, perché avere visibilità è fondamentaleä.

E magari fare un pensiero alle Olimpiadi, dove ha fatto una fugace apparizione a Barcellona, nel 1992.
"Ecco, questo sarebbe un passo importante per uscire dal limbo, far parte degli sport olimpici darebbe molto più spazio e importanza alla disciplina, che secondo me soffre molto questo handicap, anche a livello economico, perché lâOlimpiade darebbe tanta importanza allâhockey ed entrare nel salotto buono dei cinque cerchi sarebbe fondamentale e sarebbe davvero di aiuto per decollareä.

Credi che serva anche la presenza nelle grandi città?
ãNo, lâhockey è uno sport che ha bisogno di spazi non ampi, direi che i centri ãmediä come Novara, Vercelli, Bassano, Lodi, eccetera, vanno più che bene. Nelle grandi città sarebbe troppo dispersivo, oltretutto in giro câè una crisi che sta colpendo anche il calcio, con stadi sempre più vuoti, quindi lâhockey in quelle città avrebbe poco da mangiareä.

Concludiamo: chi vincerà lo scudetto?
ãSarebbe troppo facile dire il Follonica. I play off saranno unâaltra storia, li si riparte tutto da zero. Ora il Bassano sembra aver perso qualche colpo, perdendo ad esempio a Forte dei Marmi, ma niente è deciso, come è stato dimostrato anche in campionato, dove Follonica e Bassano hanno pareggiato in casa dei toscani. Credo abbiano il 50% di possibilità a testa, senza escludere qualche inserimento, come potrebbe essere il Prato, che non mi stupirebbe affatto!ä

Paolo Virdi
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