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Etruria: a Porto sarà soltanto un buon allenamento


Con la classifica del girone già determinata, la supersfida con il Porto viene declassata al rango di amichevole di lusso. In casa Follonica si guarda al futuro e i Bertolucci mandano a dire a Cupisti di essere pronti a tornare in maglia azzurra per fare da guida ai ragazzi più giovani.

Scritto da Michele Nannini - Pubblicato il 17/03/2006
Le prove generali di quanto succederà fra un mese e mezzo. Quando, allora si, si giocherà davvero per qualcosa in palio. Oggi pomeriggio ad Oporto, inizio ore 17 arbitri gli spagnoli Martinez e Garcia, Consorzio Etruria Follonica e Porto scendono in pista per onor di firma o poco più, visto che l’ultima giornata del girone di semifinale di Champions League conta davvero nulla. Da parecchie settimane infatti azzurri e lusitani sono già qualificati alla final four di Torres Novas, dove saranno attesi dal Noia e dal Reus uscite anch’esse con congruo anticipo dall’altro concentramento di semifinale. Con la nuova formula dell’atto decisivo non conta nemmeno arrivare primi o secondi, visto che il regolamento di quest’anno prevede il girone all’italiana con tre partite per tutte, ma comunque tanto per non correre rischi l’Etruria si è guadagnato anche il primo posto matematico, con cinque lunghezze di scarto sul Porto. Psicologicamente conterà anche questo.
Come previsto nelle fila degli azzurri saranno solamente in otto: le squalifiche di Mirko ed Alessandro Bertolucci, che si “puliscono” così lo score disciplinare, lasciano il gruppo di coach Mariotti orfano dei due viareggini. Poco male: sarà l’occasione per far giocare tutti un po’ di più e per concedere agli squalificati una settimana di relax mentale in attesa del rush finale. “Rimaniamo a Follonica – conferma infatti Mirko – anche perché la trasferta è parecchio scomoda a livello logistico e con Massimo abbiamo deciso che era meglio così piuttosto che seguire il gruppo da esterni. Stiamo proseguendo nel programma di lavoro iniziato qualche settimana fa, con le ultime fasi di scarico e di recupero che coincideranno con le partite contro Novara e Reggio Emilia. Poi, prima dell’ultima giornata contro il Prato, ricominceremo a caricare in vista dei play off e della final four. In effetti c’era parecchio bisogno di staccare la spina, gli obiettivi importanti arriveranno solo fra un mese e mezzo e garantirci questo periodo di scarico è fondamentale. Siamo stati bravi a gestirci la stagione”.
Visto che stasera si gioca solo per onor di firma inevitabile guardare avanti. Magari in direzione della nazionale italiana, da pochi giorni affidata ad Alessandro Cupisti, concittadino di Mirko ed Ale Bertolucci. Lo scorso anno i giocatori follonichesi chiusero con l’Italia, forse adesso è tempo di ripensarci. “Vedremo – conferma da parte sua Mirko – se Cupisti ci chiama io e mio fratello siamo pronti anche a tornare in maglia azzurra, abbiamo avviato un discorso e il nostro ruolo sarebbe un po’ quello di guida e di chioccia per i ragazzi più giovani. La nostra sarebbe una esperienza di puro sostegno ed aiuto al movimento hockeystico, per dare una mano a chi verrà dopo di noi e far crescere le nuove leve. Intanto siamo contenti per Cupisti: ha lavorato bene, non ha manie di protagonismo ed è una persona che conosce questo mondo alla perfezione”.
Anche perché sembra che i raduni dell’Italia quasi sicuramente si faranno proprio in riva al Golfo, motivo in più per spingere i Bertolucci a rivestire ancora una volta la casacca della nazionale. Per questo c’è ancora tempo, dopo il campionato e dopo la Champions League. Perché, è bene ricordarlo, prima di tutto c’è da vincere con la maglia del Follonica. E tutti ne hanno una voglia matta.

Michele Nannini

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