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E' un vero gol "De Oro" a mandare il Lodi all'inferno e il Valdagno in finale


Dall'istituzione dei play off, stagione 1982/83 non era mai successo che la squadra che ha vinto la stagione regolare non raggiungesse nemmeno la finale. Invece l'Amatori Lodi di Pino Marzella è stato capace di questa "impresa alla rovescia", di gettare alle ortiche una stagione bella e con molte pretese, con un finale allucinante di cui si erano visti i segni già nelle settimane scorse.

LA TELECRONACA DELLA PARTITA
51' MINUTO CON LE INTERVISTE POST PARTITA

Scritto da Paolo Virdi - Pubblicato il 30/05/2012 - 09:16 - Ultima modifica 05/06/2012 - 08:50

Qualche segno di scricchiolio i giallorossi lo avevano dato già in gara uno dei quarti, quando persero a Follonica. Ma il turno fu passato, grazie a un tasso tecnico superiore rispetto ai giovani maremmani. Dopo vennero i KO di Valdagno e Reus. Infine la clamorosa debacle di ieri sera, dove i giallorossi hanno mostrato di non esserci più, ne con la testa, tanto meno con le gambe. Ma come può una formazione, che ha dominato la regoular season, trovarsi al punto cruciale della stagione in queste condizioni psico fisiche? In veneto finì 7-0; fu un campanello d'allarme. Anzi, una campana, tanto era visible e palpabile la tensione che si viveva sulla panchina.
Poi venne il primo tempo di Reus, dove il Lodi giocò bene, assomigliando quasi a quello di inizio anno: tagli, triangolazioni, giochi a due, dai e vai. Ma era un fuoco di paglia, finì tutto sul gol di Caldù, perchè poi Marzella non seppe più trovare alcuna contromisura: per tutto il finale della gara impose la "linea" in maniera sconsideratamente ripetitiva. Uno schema da applicare con parsimonia fu l'unica arma messa in pista dai giallorossi e per Dominguez, tecnico reusense, fu tutto molto facile. 
Infine il Valdagno, che è l'apice della parabola discendente giallorossa: i veneti andavano presi per sfinimento, visto che Vanzo era costretto a rinunciare a due rotazioni e veniva da 6 gare giocate in 14 giorni. Invece Squeo e Bresciani non hanno mai messo piede in pista, mentre Motaran ha giocato in totale 110". Fisicamente i tre giocatori erano al top e un loro impiego avrebbe dato ossigeno a gambe e cervello dei tre argentini e di un Antezza già in precarie condizioni fisiche, oltre che ad un Festa irriconoscibile. Invece Squeo, Bresciani e Motaran, che fisicamente erano al 100%, non hanno mai potuto dare nulla alla gara.

Veniamo alla partita, giocata con una cornice di pubblico degna di una semifinale scudetto, con i valdagnesi che si presentano per la terza volta in cinque giorni al Palacastellotti, in minor numero rispetto alla semifinale europea contro il Liceo. Toccante il minuto di silenzio per i morti del terremoto dell'Emilia, con le formazioni schierate in cerchio, nell'ennesima serata dove la nostra Nazione è vestita tristemente a lutto.
Marzella schiera Losi tra i pali, il trio argentino Montigel, Platero e Romero, con Antezza. Mister Vanzo risponde con il classico Oviedo, Nicoletti, De Oro, Nicolia e Tataranni. Un segnale che la serata sarebbe stata difficile per il Lodi lo abbiamo all'1'40", con il Valdagno che ha già concluso 4 volte verso lo specchio della porta di Losi. Ma al 5' a sorpresa l'Amatori passa in vantaggio: Antezza mette in mezzo con un "no look" una rasoiata che Oviedo respinge ma non allontana: De Oro perde Romero che con una mano infila in rete. 
Losi è sovente chiamato in causa e all'8' devia di giustezza un missile di Nicoletti. Il Valdagno fa molto utilizzo del tiro da fuori, con l'Amatori che perfeziona la difesa col passare dei minuti e vive il suo miglior momento dopo 10 minuti abulici. Al 12' Romero e Montigel ci provano con due conclusioni ravvicinate, ma Oviedo si salva, mentre poco dopo Randon stende Montigel lanciato a rete: dalla tribuna sembra rigore netto, ma è eloquente il gesto di Ferrari, che intima il capitano giallorosso di rialzarsi.
L'Amatori cresce, soprattutto per cattiveria e grinta e il gol di Randon al 15' giunge come una doccia fredda, con Losi che si fa sorprendere sul suo palo da una conclusione scoccata da metà pista. I padroni di casa hanno due buone occasioni: al 18' Montigel lancia Romero in profondità: il "principito" si allarga, ma la sua palombella trova i gambali di Oviedo. Poco dopo Platero in velocità colpisce una clamorosa traversa, con la sfera che rimbalza nei pressi della riga ed è preda di Oviedo.
A un minuto dall'intervallo i giallorossi trovano il vantaggio grazie un azione estemporanea, con Antezza e Platero che giocano a due dietro porta: il materano prova l'alza e schiaccia, la sfera rimbalza sul suo bastone e il "cabezon" insacca al volo. Ma non è serata ed il vantaggio dei padroni di casa dura solo 13": Nicolia cincischia, la sfera resta in mezzo all'area e De Oro, che sbuca in velocità dal nulla, insacca il 2-2. 

Nella ripresa il Valdagno passa alla prima azione, con il giocatore di gran lunga più in forma del campionato. De Oro trova un diagonale che si spegne sotto l'incrocio opposto. Il gol è di pregevole fattura per un ragazzo cresciuto esponenzialmente da quando Vanzo siede sulla panchina biancazzurra. Chi si attende Nicolia come "crack" in vista della lotta per lo scudetto, faccia attenzione anche a Gaston De Oro. Chiedere a Sènica, allenatore del Benfica, per eventuali conferme.
L'argentino al 6' trattiene in area Montigel: Da Prato fischia il rigore, ma la conclusione di Antezza è centrale e facile preda di Oviedo. E' palese che il materano abbia dei problemi fisici e non riesca a rendere come dovrebbe. 
Nonostante sia in vantaggio, Vanzo, obbligato dalle rotazioni a disposizione, schiera contemporaneamente Nicolia, De oro e Tataranni, con il monumentale Nicoletti: in pista vediamo tre elementi dalla spiccata vocazione offensiva, eppure il Lodi fatica ad avvicinarsi alla porta di Oviedo.
Nonostante tutto l'Amatori all'11' pareggia. Incredibile a dirsi, con lo schema in linea, a conferma che se provato in determinate occasioni può funzionare: Platero si propone di rincorsa con la sfera, Romero effettua il primo blocco: lo scarico trova Antezza pronto alla conclusione, che con la generosa collaborazione di un Oviedo sorpreso (e forse coperto) segna il 3-3.
Non passa nemmeno un minuto e uno scambio in velocità Antezza - Platero trova l'argentino pronto alla deviazione di volo, con la sfera che finisce sopra alla traversa; la difesa veneta, forse per la prima volta, ha dato segni di cedimento. Ma sarà l'unico vero pericolo da quì a fine gara.
Come già detto, con il Valdagno alla sesta gara in 14 giorni, oltretutto con una sola rotazione disponibile (Cocco e Rigo infortunati, Rossi è giovane, anche se contro il Benfica ha dimostrato di aver buoni numeri) bisognerebbe mettere la gara sulla velocità e sulla resistenza. Lo Squeo visto contro il Follonica sembrava al top, invece non si alzerà mai dalla panchina. Ci si attende un calo fisico dei veneti, ma Marzella sembra voler fare il gioco dei veneti, non utilizzando le giuste armi per contrastarlo.
Il match è in equilibrio e al 15' Platero con un diagonale impegna Oviedo poi su un paio di capovolgimenti i due portieri fanno buona guardia. 
Al 19' fa il suo ingresso Motaran che come biglietto da visita recupera alla perfezione una  pallina. Sembra in "gas", vorrebbe dare l'anima, invece resta in pista un solo minuto, poi torna a sedersi in panchina e rientra Platero. Ma il risultato non cambia e si va all'overtime.

Prima dei supplementari deprecabile, a livello di ordine pubblico, scenata di Nicolia sotto la curva dei lodigiani: perchè provocare una tifoseria che finora era stata tranquilla? L'asso argentino è ormai un campione di fama mondiale, dovrebbe solo limare qualche difetto di adrenalina e poi sarebbe perfetto.
Il Lodi oltretutto avrebbe un'altra arma a disposizione: potrebbe cercare il decimo fallo, il Valdagno è a quota 9 da alcuni minuti. Ma quel fallo non arriverà mai perchè nessuno cerca mai di saltare l'uomo e nell'overtime le azioni del Lodi finiscono sempre in nulla. Poi, come una doccia gelata sul Palacastellotti, arriva il gol di De Oro: una conclusione ciccata di Nicolia, un rimpallo, poi un gancio e il gol che chiude la partita a favore del Valdagno e infrange i sogni di gloria del Lodi.
Il Valdagno va in finale, dopo una brutta regoular season, chiusa al quarto posto a 14 punti dal Lodi. Invece il lavoro di Vanzo, tecnico capace di magie, è riuscito a trasformare una squadra che giocava un brutto hockey, in una squadra vincente. Non è un mago, è solo un tecnico che usa, molto, la testa e la psicologia.

Parole chiave: Serie A1, Play Off Scudetto, Semifinali, gara2, Amatori Lodi,
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