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Dopo il blitz di Lodi, Trissino attende fiducioso il Viareggio


E' ancora palpabile negli ambienti vicini alla squadra l'entusiasmo scatenatosi per il colpaccio in terra lodigiana messo a segno dalla truppa trissinese martedì sera. I tifosi sono in fermento e la partita di sabato contro la capolista Viareggio è ora un'impresa meno titanica di quello che poteva sembrare solo qualche settimana fa.

Scritto da Hockey Trissino - Pubblicato il 01/02/2008
Con un Oviedo tornato a livelli stratosferici e la crescita di tutti i giovani a disposizione di Marozin il Gemata sta lentamente lievitando e con lui la sua classifica. Palasport pieno e tifo caloroso aumenteranno le difficoltà per i versigliesi che se vorranno portare a casa punti da Trissino dovranno sfoderare una partita di alto livello.
Le telecamere di Rai SportSat hanno permesso a tutta l’Italia dell'hockey non solo di gustare una partita certamente apprezzabile dal punto di vista emozionale, ma anche una prima analisi delle per così dire “nuove direttive” sull'interpretazione del regolamento dell'hockey pista, dopo la seduta plenaria di Bologna che ha incrociato la visione del settore tecnico e degli arbitri con quella degli allenatori di A1 e A2.
I primi commenti degli addetti ai lavori presenti al palazzetto di Lodi, di entrambi gli schieramenti, sono sembrati perplessi dal risultato portato da questa stretta regolamentare e anche numerosi conoscitori, seguendo la partita in tv, ci hanno fatto partecipi di avere avuto seri dubbi, sopratutto dall'interpretazione data alle nuove disposizioni dalla coppia di giovani fischietti chiamata a dirigere l'incontro di Lodi, più che sulle puntualizzazioni peraltro condivise da più parti che sono venute dall'incontro di Bologna.
I direttori di gara, è sembrato ai più, non sono riusciti a differenziare il gioco maschio da quello violento; a Bologna infatti era stata sottolineata con forza la differenza tra il colpo di stecca sulle parti imbottite, atto a recuperare la palla, anche se energico, dallo stesso colpo portato in modo violento contro l'avversario a scopo di farlo volontariamente cadere o peggio ferire.
In più, hanno fatto notare gli esperti, questo metro di misura espone molto al rischio di far aumentare in modo esponenziale le simulazioni visto che il premio per chi si avventura in tale pratica è molto maggiore del prezzo da pagare se l'arbitro non ci cascasse, per così dire. Infatti punizione di prima a favore e 5' di espulsione dell'avversario valgono il rischio di avere un giallo (per la simulazione). Inoltre è certo che per vedere una simulazione di qualche vecchio volpone ci vuole la perizia e l'esperienza che non appartiene ancora alla maggior parte della giovane classe arbitrale che oggi dirige le partite di serie A. Altro aspetto da valutare nel proseguo è che in piste molto calde sarà oggettivamente difficile che i direttori di gara possano concedere agli ospiti filotti di punizioni di prima che invece potrebbero essere fischiate con più facilità ai padroni di casa.
Serviranno curiosità e pazienza per vedere se si continuerà per questa strada, anche se sembra stretta e pericolosa; si dice che il tempo è galantuomo, un tempo nel quale tutti si possa rielaborare un nuovo modo di vedere l'hockey pista, forse una nuova disciplina.
Un secondo assaggio lo avremo con il prossimo turno di campionato che potrà dare altre e più complete indicazioni.

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