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Depalma: 'Affronteremo il Lodi con l’arma della freschezza atletica'


L’Afp Giovinazzo, sabato prossimo, ritornerà in campo, sul parquet di casa contro l’Amatori Sporting Lodi. La matricola del presidente Vito Favuzzi sfiderà, nel catino bollente di via Moro, la formazione di Roberto Crudeli, reduce dal semplice successo interno contro il Prato, ultimo della classe, ed a soli due punti dal collettivo di Pino Marzella, in terza posizione, con ben quindici punti in carniere.

Scritto da AFP Giovinazzo - Pubblicato il 03/12/2007
Intanto a Giovinazzo, nella capitale meridionale dell’hockey su pista, cresce l’attesa per il big match del decimo turno di serie A1 contro i lombardi che, in caso di successo, scavalcherebbero proprio l’Afp, portandosi a ridosso delle prime della classe. L’avversario è ostico, i ragazzi di Marzella lo sanno. E non possono fallire l’appuntamento col bersaglio grosso. Con Angelo Depalma, uomo guida della banda biancoverde, abbiamo pianificato la vigilia della gara di sabato e riavvolto il nastro dei ricordi di una stagione che non potrà cadere nel dimenticatoio così tanto facilmente. E per l’indomito capitano giovinazzese, già in A1 con le maglie di Novara e Reggio Emilia, in A2 con quelle di Matera e Giovinazzo e sul tetto d’Italia con la rappresentativa Juniores nel 1998, l’attuale terzo gradino del podio, oltrepassa di gran lunga ogni più rosea aspettativa societaria.

Angelo Depalma, l’Afp Giovinazzo è al terzo posto in serie A1. Lei, da buon intenditore, se lo sarebbe mai aspettato?
“I risultati conseguiti e la posizione in classifica che oggi occupiamo vanno ben oltre ogni più rosea aspettativa. Però c’era da aspettarsi che una squadra come la nostra, fatta di giovani desiderosi di confrontarsi con i primi della classe dopo anni di gavetta nelle serie inferiori, sortisse un vero e proprio effetto sorpresa nella massima serie”.
Ma dove vuole arrivare questa Afp Giovinazzo, in A1 dopo poco più d’un decennio?
“L’obiettivo è, e rimane, la salvezza, guai a dimenticarlo. Posso però affermare che ormai l’intero gruppo entra in campo sempre con la mentalità della squadra di vertice senza temere alcun confronto e pronto a cogliere al balzo ogni buona occasione”.
Il tecnico Pino Marzella ha pronosticato l’Europa in un triennio. Lei, invece?
“Io dico che l'Europa non è così poi lontana. Parlo ovviamente della Coppa Cers. Quest'anno, se riuscissimo a raggiungere presto la salvezza e a giocare senza preoccupazioni di classifica, potremmo regalarci quest’ulteriore soddisfazione”.
Sulla carta, la partenza di Cirilli, vi aveva indeboliti. Ma, in campo è apparso il contrario. I meriti a chi li attribuiamo?
“Non è giusto pensare che senza Antonio ci esprimiamo meglio. Con lui in campo quest'anno saremmo stati ancora più competitivi. In ogni caso al suo posto sono arrivati giocatori altrettanto bravi. Ma la verità è che nella nostra squadra nessuno è insostituibile e la nostra forza è la ricerca di un gioco corale”.
Quelli che lavorano dietro le quinte. Da vero capitano, lei non ha mai potuto abbandonare la dirigenza, anche quando non arrivavano i colpi di mercato. Ma in quel periodo quali sono state le sue impressioni?
“Sinceramente non ho mai pensato che avessimo bisogno di grossi rinforzi e sono stato, perciò, sempre tranquillo. I tifosi spesso, giustamente, sognano e chiedono colpi di mercato stranieri, ma penso che ora anche loro sono più contenti e orgogliosi di vedere protagonisti in A1 gli stessi giocatori artefici della promozione”.
L’acquisto di Chiaramonte, una piacevole sorpresa. Lei che sensazioni ha avuto dopo l’arrivo del forte guardiano argentino?
“In effetti, è stata una piacevole sorpresa, tanto più che non avevamo l'assoluta necessità di un nuovo portiere visto che il bravo Stallone garantiva già sufficiente sicurezza. In ogni caso l'ingaggio di Chiaramonte è stato un’occasione che Vito Favuzzi e Pino Marzella non si sono fatti sfuggire e che ci permette di compiere un buon salto di qualità. Sono, peraltro molto contento di
come lui si sia subito ben integrato e di come sia stato accolto calorosamente dalla squadra e dai tifosi”.
I primi successi, le prima braccia alzate al cielo. Quando ha pensato di non essere il protagonista di un semplice sogno?
“Già alla seconda giornata, vincendo a Breganze, abbiamo subito capito che l'occasione è di quelle buone e che la realtà può diventare più bella dei sogni stessi”.
I momenti bui arriveranno, parola di Marzella. Calendario alla mano, quale mese ti preoccupa maggiormente?
“Speriamo di trascorrere un Natale tranquillo. Quello che ci attende in questo mese è un vero tour de force, ma anche l'occasione per assestare qualche colpaccio, con dei punti che, se arrivassero, varrebbero doppio”.
Sabato si ritorna in campo contro l’Amatori Lodi. Avversario tosto, vero?
“Il Lodi è una squadra forte ed esperta da affrontare con l'arma della freschezza atletica”.
Giovinazzo la pista più calda d’Italia. Con un pubblico del genere, si può volare oltre la semplice salvezza?
“Il nostro pubblico, i nostri ultras, non trovano eguali in Italia. Oltre agli spalti gremiti nelle gare casalinghe, la cosa che più mi riempie di orgoglio è il seguito che puntualmente abbiamo nelle partite in trasferta. La gente, però, deve essere paziente così come lo è la squadra e pensare sempre 
che per il momento l'obiettivo è una tranquilla salvezza”.

Nicola Miccione
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