Riportiamo i testi di due articoli apparsi questa mattina sul Tirreno di Grosseto a firma di Michele Nannini e Andrea Cordovani..
La voglia di mollare tutto, di chiudere qui con una stagione piena di tanti piccoli episodi tutti a senso unico. Il Daspo emesso nei confronti di Massimo Mariotti, che per un anno non potrà assistere ad eventi sportivi ma solo all'interno dei palazzetti di hockey su pista, ha lasciato la società del Golfo prima incredula e amareggiata, poi fortemente convinta a non scendere in pista per gara 5 della finale scudetto. Prima che Massimo Mariotti stesso convincesse dirigenti e tifosi a proseguire come nulla fosse accaduto.
«È un atto senza precedenti - dicono il presidente del Follonica Giuliano Poccetti ed il consigliere delegato Massimo Pagnini - siamo stati sempre tranquilli, quando abbiamo perso non è mai successo nulla, abbiamo gettato acqua sul fuoco, abbiamo spinto per accogliere i tifosi di Viareggio, abbiamo visto Ale Bertolucci far pace con il dirigente che lo ha spinto e cosa abbiamo ottenuto? Che a 24 ore dalla finale arriva un provvedimento restrittivo all'allenatore, una cosa mai vista in nessuno sport. E allora chi ha aggredito il giocatore negli spogliatoi di Viareggio cosa dovrebbe subire? Siamo decisi a tutelare Massimo in tutte le sedi, il provvedimento ci sembra ingiusto, esagerato ed inopportuno, non conciliante con gli auspici di serenità e sportività. Una giustizia ad orologeria che ci lascia perplessi».
Secondo gli organi di pubblica sicurezza quindi il comportamento di Mariotti dopo gara 4 è da Daspo. «Non ho colpito nessuno, cercavo solo di raggiungere gli spogliatoi - ribadisce incredulo il tecnico azzurro - questa sospensione solo per l'hockey mi sembra un po' troppo ad arte. Adesso però dobbiamo pensare alla partita, cercando di essere positivi e sereni. Spero in seguito di poter spiegare questo episodio e che le cose dal punto di vista della giustizia ordinaria si possano chiarire. Credo ci sia stato un grosso fraintendimento alla base di tutto. Ai tifosi ho chiesto che si comportino come sempre, senza creare nessun problema e pensando solo a incitare la squadra. A questo punto bisogna che i giocatori, il gruppo sia più forte dei tanti fattori esterni che hanno influenzato questa serie: Follonica ha i mezzi per vincere questo scudetto e per rimanere ai vertici in futuro, puntando anche sul settore giovanile».
«Se non avessi dato certe rassicurazioni a chi ha le competenze di gestire l'ordine pubblico forse oggi nessuno avrebbe visto un minuto di questa finale - continua Mariotti - non è opportuno che la gente parli delle altre persone senza conoscerle, quando le partite sono finite è bene che ognuno pensi alle proprie famiglie e non a giudicare chicchessia. La speranza è che tutto questo serva di lezione, anche a noi come Follonica, per poterci tutelare prima che succedano certe cose. Quest'anno troppe situazioni si sono riversate ingiustamente tutte contro di noi in queste finali».
Michele Nannini
Senza precedenti. Inutile andare a cercare in qualsiasi altra disciplina sportiva. Mai a certi livelli un allenatore era stato colpito da Daspo. Trattato come un ultras qualunque e colpito per un anno dal divieto di accedere alle manifestazioni sportive. Un provvedimento di una pesantezza inaudita che colpisce Massimo Mariotti proprio alla vigilia della finalissima scudetto. Il post match di mercoledì scorso al Palabarsacchi ha effetti pesanti propro alla vigilia di gara-5. Non potrà varcare la soglia del palazzetto l'allenatore del Follonica già colpito da squalifica e in attesa di giudizio da parte della giustizia sportiva dopo i fatti di gara2 (che portarono alla squalifica per 4 giornate di Alberto Michielon e a 2 per i viareggini Palagi e Soria).
«Tutto è nato dall'aggressione subita alle spalle da Alessandro Bertolucci negli spogliatoi al termine di gara-4 - raccontò Mariotti due giorni dopo la sfida a Viareggio - Non sono un signore ma neanche un delinquente: quando a fine gara un nostro dirigente è uscito dagli spogliatoi in maniera animata perché un nostro giocatore era stato aggredito ho cercato di raggiungere al più presto i miei ragazzi, ma sono stato bloccato dai poliziotti. Tutto qui. Dopo ho aiutato anche gli agenti a far entrate i nostri ultras sui pullman. Se sono andati via è stato anche grazie al mio intervento e successivamente anche a quello di Alberto Michielon». Proprio quel placcaggio ha finito per costargli davvero caro. Così alla vigilia del match che assegna lo scudetto arriva un provvedimento inaspettato. Nei giorni scorsi rappresentanti degli ultras del Follonica erano stati chiamati in questura a Grosseto per concertare assieme agli agenti il match di questa sera.
Per la prima volta, dunque, non è il giudice sportivo a fermare con una squalifica un allenatore, ma le forze dell'ordine usufruendo di una misura che vieta ai soggetti ritenuti pericolosi di poter accedere in luoghi in cui si svolgono determinate manifestazioni sportive. Mariotti dovrà stare lontano dalle piste di hockey su pista per un anno e paradossalmente potrà recarsi allo stadio.
Il clima di animi esasperati che si è creato fin da gara-2 ha finito per nuocere a tutti quanti. Ma specialmente all'immagine dell'hockey su pista. Il primo sport ad avere l'allenatore della squadra campione d'Italia colpito da daspo.
Andrea Cordovani
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