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Con Oviedo il Valdagno blinda la porta e sogna lo scudetto


Il Valdagno ha finalmente trovato un leader doc. Si chiama Juan Eduardo Oviedo, 35 anni, estremo di nazionalità argentina nativo di S. Juan dotato di una statura tecnica internazionale.

Scritto da Hockey Valdagno - Pubblicato il 24/07/2009
Dopo una maratona di chiacchiere circa la sua destinazione per la stagione 2009/2010 martedì 14 dalla sede di via C. Colombo è finalmente arrivato l’annuncio ufficiale del suo arrivo in biancoceleste alla corte del presidentissimo Dino Repele.

- Le voci sul suo arrivo erano iniziate ancora diverso tempo fa. Cosa pensa di questo interessamento della società nei suoi confronti?
“Credetemi, è stata una sorpresa che mi ha fatto un enorme piacere. Posso assicurare tutti che sono molto motivato. Questa è un’occasione d’oro per fare un salto di qualità con una squadra che ha degli obiettivi importanti. E per questo nascono tante nuove motivazioni per andare avanti”.

- Con il suo arrivo e quello di Tataranni la squadra è praticamente fatta sul blocco della scorsa stagione. Che futuro prevede?
“A Valdagno c’è una struttura solida. Con i nuovi innesti ora ci sono due valori in più ma con questi anche la responsabilità di dare qualcosa di più rispetto alla scorsa stagione. Io e Massimo arriviamo in una struttura importante. Va comunque sottolineato che i traguardi vanno costruiti partita per partita. So che la tifoseria biancoceleste è molto calda, confido ci dia sempre una mano”.

- Con la nuova stagione entreranno in vigore i nuovi regolamenti. Il coro all’unisono dice che i più penalizzati saranno i portieri…
“Sono d’accordo. Di modifiche ce ne sono state anche in un recente passato e con il tempo ci si è abituati. Vorrà dire che ci si dovrà allenare di più per far fronte alle ultime novità”.

- Nella mente di appassionati e addetti del settore sono rimasti impressi i suoi atteggiamenti in pista tra grinta accentuata e cattiveria agonistica…
“Tutto è dovuto al fatto che mi ritengo uno a cui piace estremamente vincere. All’inizio questo temperamento era esasperato, ma a un certo punto capii che così stavo sbagliando. Negli ultimi cinque sei anni sono maturato, ho cercato di canalizzare tutto in particolare per cercare di parare bene”.

- Ma fuori pista com’è Oviedo?
“Sono una persona tranquilla. Mi piacciono molto la compagnia e gli spazi di tranquillità. Eppoi fare tante amicizie mi gratifica”.

- I dirigenti biancocelesti la considerano un vero leader. Lei cosa ne pensa?
“Sono arrivato a Valdagno senza la pretesa di essere il numero uno. Per la maglia dovrò fare i conti con Marco Vallortigara. Sono a totale disposizione di quanto decideranno società e tecnico. Fra i miei compagni ci sono già Raed e Rigo che hanno tantissime caratteristiche positive. Nicolia? Ha grandi doti e un temperamento vincente. Se tutti sapranno canalizzare in un’unica direzione i tanti valori che ci sono, allora…”.


Repele e Centomo: "Oviedo è un autentico leader"
Dirigenti biancocelesti al settimo cielo, martedì 14, per la presentazione del neo acquisto Juan Eduardo Oviedo, portiere argentino, nella sede storica di via C. Colombo. “Dopo tanti mormorii è finalmente arrivata la certezza – ha aperto così il presidentissimo Dino Repele: Juan Eduardo Oviedo ora fa parte del nostro organico. Con lui siamo pienamente convinti di disporre di un giocatore di altissimo livello. Fra l’altro l’insieme di Oviedo e Vallortigara forma una coppia di portieri eccezionali. Sono quindi contentissimo che Oviedo sia qui. Anche se in pista emerge il suo forte temperamento, in realtà è un uomo molto bravo, un giocatore con tanta esperienza, che ci aiuterà anche a livello di spogliatoio”. Anche Repele non si esime dagli scongiuri sulla prossima stagione, ma pensa in positivo. “Se riusciamo che tutto vada liscio come ci auspichiamo – conclude Repele -, questa stagione sono convinto al cento percento che la squadra raggiungerà traguardi ambiziosi. Pur in un momento nerissimo per l’economia generale, la società è riuscita a creare una squadra di altissimo livello. Per questo un grazie va a tutti i miei collaboratori, Lorenzi e Centomo compresi”.
A fine stagione aveva rassegnato le proprie dimissioni per motivi personali il dirigente Fabio Fioraso (“non ci sono state comunque contrapposizioni”) e all’alba della nuova stagione è stato dato l’annuncio che il suo posto è stato rilevato da Cristian Ponza della Italtecno.
La parola è quindi passata al presidente onorario della società Paolo Centomo che ha sottolineato in avvio l’impegno della società per un abbattimento consistente dei costi. “Tutto, fra l’altro – ha ribadito Centomo - nel pieno di un periodo nerissimo per l’economia in generale e per noi anche nella mancanza di uno sponsor primario. Fortunatamente parecchi altri sponsor hanno mantenuto l’impegno. In sintesi si è così potuto procedere a una campagna oculata e al contenimento dei costi”.
Rivolgendo lo sguardo alla passata stagione Centomo ha sottolineato che a mancare è stata la continuità di rendimento. “Ma ora credo fermamente alla possibbilità di arrivare alla finale scudetto – ha aggiunto Centomo -. Importante è stato l’innesto di Tataranni e abbiamo visto tutti cos’ha dato durante i Mondiali di Vigo. Ma fondamentale è stato l’innesto di Oviedo, non solo per le sue qualità tecniche ma anche per il bene dello spogliatoio. Finora ci era mancato un leader, ora lo abbiamo”.


Juan Oviedo, una carriera prestigiosa
Un genio precoce cresciuto in quell’immenso bacino di qualità che è S. Juan, in Argentina. Juan Eduardo Oviedo prese confidenza con i pattini all’età di tre anni ed entrò nel ruolo di portiere a otto.
Il primo passo importante fu l’ingresso nell’Olimpia di S. Juan. Attaccatissimo alla sua Argentina, le diede l’addio soltanto all’età di venticinque anni quando approdò per la prima volta in Europa, in Portogallo, nelle fila del Seixal, in A1. “Non mi piace girare il mondo –puntualizza Oviedo-. Ma non mi pento di quella decisione”.
Dopo quell’esperienza portoghese ecco l’arrivo in Italia (2003) per finire nel Salerno dove rimase fino al 2006. E dalla Campania rotta successiva in Veneto, a Trissino, dov’è rimasto per tre stagioni.
Per il palmares internazionale di Oviedo ci vorrebbe una Treccani, basti ricordare un titolo nel Campionato Panamericano, quello di campione del mondo nel ’99 dove conquistò pure il fregio di migliore portiere. Poi altri due titoli con l’Argentina di vicecampione del mondo nel ’97 e nel 2001.
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