Cerca in hockeypista.it


Archivio completo delle notizie

Claudio Bicicchi sui recenti campionati europei


Pubblichiamo integralmente la lettera aperta inviataci nei giorni scorsi dal vice presidente federale Claudio Bicicchi e relativa al vivace dibattito che ha accompagnato il cammino della nazionale azzurra ai campionati europei.

Scritto da Redazione - Pubblicato il 31/07/2008
Caro Marcello,
leggo solo oggi ciò che è stato scritto sulla nazionale e il suo staff, e desidero, per rispetto dei ragazzi che hanno composto la squadra azzurra, fare qualche puntualizzazione. Inizio dalla tua frase: “Peccato. Sarebbe stato più bello vincere senza polemiche…”
Cosa credi avremmo dovuto fare, anche se fossimo stati in grado di stabilire sul momento che quello concesso non era goal? Contrariamente a quanto hai affermato, lo staff televisivo che era in tribuna non è stato in grado di stabilirlo con certezza. Solo dopo la partita, rivedendolo più volte alla moviola, si ha la sensazione (e non la certezza) che non fosse goal.
“Peccato”, però, bisogna dirlo anche quando la Francia ha accorciato le distanze sul tiro di rigore inesistente regalato dall’arbitro. Probabilmente senza quel goal il risultato a favore dell’Italia sarebbe stato ancora più netto.
Alla vigilia della finale, in un tuo post hai scritto: “Vista la Francia di questa sera contro la Spagna non sarei tanto sicuro…”
Abbiamo vinto due volte con la Francia, quante altre volte dobbiamo ancora farlo per sentirci dire: “Abbiamo sofferto, ma alla fine ce l’abbiamo fatta meritatamente”?
Per non dimenticare un recente passato (Monza 2006), la nazionale con i mitici campioni, e con un calendario fatto ad hoc per non incontrare gli iberici, ha fallito clamorosamente la finale, conquistando un deludente 4^ posto.
E sempre per non dimenticare (Roche sur Yon 2004), la nazionale composta dai pluricampioni, quelli che hanno fatto del nostro sport la loro ragione di vita, condotta dall’allenatore che ha vinto più di tutti al mondo, perse clamorosamente contro la Spagna.. In quell’occasione la Federazione prese a noleggio una pista in plastica per far allenare i campioni sulla stessa superficie dove si sarebbe svolto il campionato.Dopo la sconfitta qualcuno tentò di dire che la pista era scivolosa e le ruote non erano quelle giuste; la verità fu che i Campioni se la fecero sotto e la Spagna ci ridicolizzò.
Sono in molti a credere di avere la verità in tasca, e di conoscere le risposte a tutte le domande. Se le nostre colpe sono quelle di aver cercato, negli anni, di far rispettare quanto le Società hanno deciso a maggioranza (stranieri, composizione dei campionati, settori giovanili, serie B, impianti sportivi, regolamenti, priorità televisive) è vero, ne siamo responsabili.
Se qualcuno ha detto che è molto meglio vedere il gioco che si sta praticando attualmente in Italia in confronto a quello visto in questo europeo, e che i nostri arbitri sono i migliori al mondo, è grazie allo strepitoso lavoro (anche se contestato) che il CTA ha fatto in collaborazione col nostro settore tecnico. In questi anni abbiamo lavorato molto e sempre nel rispetto delle singole autonomie (Giustizia Sportiva-CTA-SIPAR). Sicuramente, nel fare delle scelte, abbiamo commesso degli errori, ma sempre in buona fede.
Qualcuno ha ricordato gli anni ’90 e come si dovrebbe fare per migliorare la qualità dei giocatori. Era il periodo delle vacche grasse, dove il settore corsa, con l’allora suo padrino, imperava facendo il buono e il cattivo tempo anche con l’hockey. Erano i tempi in cui al CT della Nazionale (ex campione di corsa) era permesso tutto: allenava contemporaneamente la nazionale senior, la nazionale junior, un club di serie A, saltuariamente un club di serie A2, era il consulente di un club che partecipava alla Coppa Campioni e gestiva il trasferimento di molti giocatori. Tutto questo, naturalmente, dietro compenso. Nell’anno dell’Olimpiade, persa clamorosamente per errate scelte tecniche, l’allora CT percepì un compenso, per 18 mesi di incarico, di 130.000.000 di vecchie lire, più i rimborsi dei viaggi e le diarie. Credo che questi personaggi, che hanno avuto molto dalla Federazione, avrebbero dovuto, al momento del loro licenziamento, inviare almeno una lettera di ringraziamento per quanto era stato loro concesso di fare.
Ogni tanto bisognerebbe ricordare che le Federazioni, da diversi anni, navigano sempre più in ristrettezze economiche e che lavorano senza programmazione per i continui tagli che il Coni opera sui bilanci preventivi già approvati. Se dovessimo acquistare tutto il materiale, come succedeva una volta, il budget a disposizione non sarebbe sufficiente neppure per partecipare ai vari campionati internazionali. Per nostra fortuna siamo stati in grado di trovare alcuni sponsor tecnici che ci forniscono il materiale necessario (magliette “con bandierine tricolori”, tute, borse, ruote, ecc.) a titolo gratuito.
Ricordo che l’attuale contributo che il Coni eroga alla Federazione è il 50% in meno di quello del lontano 1990 e che l’attività agonistica di tutta la Federazione è aumentata del 70%, con l’inflazione salita oltre il 130%.
Dal 2003 ad oggi, l’allenatore della nazionale che ha percepito più di tutti è stato Carlos Dantas, che per 14 mesi ha ricevuto 6.800 € più il rimborso di alcuni viaggi .
Il settore Squadre Nazionali, dal 1994 ad oggi, non ha posto veti ad alcun giocatore e se qualcuno è stato sanzionato con qualche provvedimento disciplinare, quando il CT ha ritenuto opportuno richiamarlo, è stato fatto rientrare senza preclusione alcuna (vedi Michielon-Zen).
Da quando il sottoscritto è il responsabile delle squadre nazionali, i CT e gli allenatori delle varie nazionali hanno sempre operato le loro scelte in piena autonomia, facendo scendere in pista la squadra che ritenevano, a loro insindacabile giudizio, la migliore. Mai nessuno ha condizionato il loro lavoro.
Qualcuno ha detto che negli ultimi anni non sarebbero stati convocati in nazionale i migliori giocatori. Non è assolutamente così: solo pochissimi non sono stati convocati dal CT per scelte tecniche, tutti gli altri sono stati chiamati e, per non rompere gli equilibri di alcune società, non sono stati deferiti al G.U. e sono stati liberi di rifiutare. A questi atleti, che hanno avuto moltissimo dal nostro sport e che dovrebbero essere l’esempio per i giovani, non faccio alcun ringraziamento.
Un ringraziamento particolare desidero farlo ai ragazzi che hanno indossato la tanto “ammirata” divisa per il loro esemplare comportamento, degno di un “Atleta Azzurro”, e a tutto lo staff che ha compensato, in maniera encomiabile, l’assenza del mitico “Vigo”, al quale vanno i miei più sinceri auguri di buona guarigione.
Vorrei inoltre ricordare che i giocatori nascono, crescono e diventano bravi grazie al lavoro degli allenatori delle rispettive società. Il segreto dei bravi allenatori è quello di far lavorare molto gli atleti, motivandoli e facendoli divertire.
Prima di concludere, voglio rispondere a un illustre bugiardo, che porta il nome di certo Venturi Stefano, e che sul sito del Follonica Hockey, per suffragare quanto ha scritto, si è permesso di scomodare la memoria del compianto Raul Micheli, scrivendo che durante il Campionato Europeo di Firenze, avrei litigato con lui prendendolo per il collo. Non ho bisogno di essere avvalorato da nessuno per dire che quanto ha scritto è falso. Il personaggio in oggetto, che è ancora dirigente di Lega, non partecipa alle riunioni programmatiche, ma ne accetta supinamente le decisioni, uscendosene poi con qualche boutade per farsi bello con i suoi compaesani. Inutile dire che non gode affatto della mia simpatia.
Grazie al tuo lavoro, a quello di Cesare Ariatti, di Federico Calcagno, della Rai, di Teletirreno e di tutti coloro che collaborano per migliorare la qualità mediatica del nostro sport, posso sicuramente affermare, senza paura di smentita, che negli ultimi anni i veri campioni del mondo dell’informazione siamo noi.
I fatti e i personaggi citati non sono affatto casuali e chi si riconoscesse in qualcuno di loro può, se lo desidera, fornire la propria versione.
Grazie per l’ospitalità.

Cordiali saluti,
Claudio Bicicchi
Vicepresidente FIHP


“Peccato. Sarebbe stato più bello vincere senza polemiche…” non voleva affatto essere una affermazione tesa a sminuire il risultato della nazionale. Anzi, esprime il rammarico per il fatto che un singolo episodio potesse essere usato per spiegare la vittoria degli azzurri (come qualche osservatore transalpino ha fatto). Vittoria che al contrario, come scritto nei commenti e detto in radiocronaca, ha confermato la superiorità del nostro hockey nei confronti di quello francese, indipendentemente dall'episodio incriminato

Marcello Bulgarelli
© hockeypista.it
Tutti i contenuti originali di hockeypista.it sono tutelati dalla licenza Creative Commons e sono utilizzabili e distribuibili liberamente alle condizioni esplicitate in questa pagina.
I contenuti di autori terzi sono tutelati dal rispettivo diritto d'autore e sono utilizzabili e distribuibili solo previa autorizzazione dell'autore stesso.