Mai visto al PalaPini. Difficile da vedere anche su un campo di hockey qualsiasi il delirio che va in scena al palazzetto dello sport di San Daniele Po, nella diciassettesima giornata di campionato, che vede contrapposti i padroni di casa della Pieve 010 alla vice capolista Breganze.
Se si pensava che il palo-testa di Vallina-palo-fuori, dopo una silurata vicentina a metà della seconda frazione di gara, fosse uno di quei momenti più unici che rari, aspettate di sentire cos’è successo a una manciata di secondi dal termine.
Siamo sul 3-2 per la seconda della classe, grazie alla rete di Cacau, all’8’, la risposta di De Tommaso con un diagonale in volata, al 10’, il nuovo vantaggio di Dal Santo, al 15’, il nuovo pari di Bresciani, al 21’, su diagonale dalla destra – con sospetta deviazione di Ambrosio – e il gol di De Oro nella ripresa, al 40’. Mancano 25 secondi al termine della gara, la Pieve è in fase d’attacco. Spunta da terra una mano dei rossoneri dell’iberico Cabesanty – questa sera in tenuta mimetica – che tocca la pallina in area di rigore. Il duo al fischietto, Galoppi-Rotelli, qui si rende protagonista di una decisione discussa. Non viene fischiato il penalty e, mentre i rossoblu – questa sera in divisa bianca – protestano animatamente, Cacau prende la sfera e s’invola verso Vallina, realizzando il quarto gol ospite.
Ne nasce una consultazione tra i due arbitri, che in un primo tempo levano la rete al Breganze, e in un secondo gliela riassegnano, con il tabellone segnapunti che impazzisce.
Nell’ultimo mezzo minuto la Pieve gioca a porta vuota, tentando la carta dei cinque esterni, ma Breganze mette, ancora con la firma del suo player verdeoro – che sigla due reti nello stesso minuto –, anche la quinta marcatura.
Peccato perché la gara era stata equilibrata sino all’ultimo minuto, maschia ma infarcita di numerosi spunti di fair play, come la restituzione della pallina da parte di Sergio Silva dopo che Vallina era stato costretto ad abbandonare il campo in seguito a una fucilata ospite alla gola. Ma si chiude in polemica.