Motivi di interesse per assistere al confronto tra Hockey Breganze e GS H. Trissino in programma sabato sera al palazzetto dello sport breganzese ce ne sono. E sono tutti degni di nota. Innnanzitutto è la prima partita in casa di questa stagione per la squadra rossonera. Sarà possibile per tutti gli sportivi vedere la Supercoppa vinta dagli uomini di De Gerone a Forte dei Marmi lo scorso 26 settembre. Primo trofeo dell’annata, che già la rende magica. Anche se il Breganze non ha affatto intenzione di fermarsi qui, quanto a “fame di vittorie”.
È poi un derby tra due società che hanno parecchie similitudini. A partire dalle origini: sono state fondate tutte e due nel 1961. Entrambe hanno sempre destinato particolari attenzioni e risorse al settore giovanile. E la circostanza è confermata non solo e non tanto dalle tante vittorie riportate dalle rispettive formazioni “minori” nel corso della storia di queste società, ma dal fatto che la maggior parte dei giocatori delle rispettive rose sono atleti fatti e cresciuti in casa. E questo è indubbiamente un vantaggio, sia in termini di costi, che di “attaccamento alla maglia”. Lo confermano i numeri: il Breganze ha quattro atleti di casa in squadra, il Trissino addirittura sette. E il contributo dato, nella storia di questo sport, dagli hockeisti breganzesi e trissinesi è di prim’ordine. Tanti sono gli atleti di casa presso le rispettive società che hanno lasciato la loro impronta nell’hockey pista italiano. Ne citiamo due atleti che attualmente giocano nelle rispettive squadre: Dario Rigo tra i biancoazzurri e Riccardo Gnata tra i rossoneri.
Altra importante similitudine: entrambe le formazioni hanno conquistato i loro primi titoli a fine anni sessanta e nel corso degli anni settanta. Il Trissino ha vinto la coppa Italia nel 1974 e lo scudetto nel 1978. Il Breganze ha vinto i suoi scudetti nel 1976 e nel 1979 e le sue due coppe Italia nel 1968 e nel 1975 (l’altra è di quest’anno com’è noto). Sono state le prime società vicentine a vincere. Non è un caso: allora si giocava prevalentemente con atleti di casa e, come detto, queste società hanno sempre avuto come “missione” quella di curare la formazione dei propri giocatori. Insomma questi due club, tanto per dirne una, hanno iniziato a vincere presto e a dettare legge in ambito vicentino molto prima di altre. E negli anni settanta i loro confronti erano, spesso, sfide scudetto. Dal sapore epico. Per questo definirle “Nobili provinciali” non appare affatto fuori luogo.
La partita di sabato pare proprio avere tutte le caratteristiche di una sfida importante. Del Breganze abbiamo più volte detto: squadra in salute, galvanizzata dalla vittoria in Supercoppa, ha vinto al debutto a Thiene senza rischiare nulla, controllando la partita dall’inizio alla fine. Il Trissino ha fermato in casa i campioni d’Italia del Forte dei Marmi impattando, per 2-2. Sembra un derby tra squadre che fanno della difesa il loro punto forte, a partire dai portieri Gnata e Nicoletti. Squadre che cercano il controllo del gioco con pazienza e raziocinio ma sempre pronte ad alzare i ritmi della partita anche in contropiede. È sfida tra giocatori esperti, l’allenatore giocatore Dario Rigo su tutti, ma anche Marc Pallares, Carlo Bertinato, Manuel Pasquale, in casa Trissino, Mattia Cocco e Tonchi De Oro sul fronte breganzese. E con stelle straniere di qualità: Oruste e Arnaez tra i biancoazzurri, Alvaro Gimenez e Teixido tra i breganzesi. Ma sarà sfida anche tra i più giovani Giulio Cocco, Stefano Dal Santo e Pippo Compagno in casa Breganze, Alberto Greco e Alessandro Faccin in casa Trissino.
Un derby che ha tutti i presupposti per non tradire le attese.