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Bertinato: "Trissino vale di più della classifica, lo vedrete presto"


Intervista al capitano del Trissino alla vigilia di due partite decisive per il futuro dei biancocelesti. Cinque domande per una panoramica sull'hockey di oggi da parte di un atleta che, all'età di 34 anni, è una vera e propria bandiera dell'hockey vicentino.

Scritto da Lorenzo Zarantonello - Pubblicato il 25/12/2012 - 00:01 - Ultima modifica 28/12/2012 - 14:38

Il capitano del Trissino Carlo Bertinato.

A Carlo Bertinato, 34 anni e una vita spesa per l’hockey pista, sposato con due figli e capitano della formazione trissinese, abbiamo posto alcune domande:

Ha iniziato a giocare in serie A giovanissimo, quanto è cambiato l’hockey dai suoi esordi a quello che vediamo attualmente?
E’ cambiato radicalmente. Dell’hockey cosiddetto moderno salvo il limite di tempo per concludere l’azione che rende più dinamico il gioco d’attacco. Il resto è tanta nostalgia. E’ vero che era più fisico, ma c’era anche tanta tecnica in pista e le gare erano avvincenti e maggiormente coinvolgenti. Oggi i falli possono essere fischiati o meno a discrezione degli arbitri, non c’è uniformità e questo può decidere un risultato. La direzione dell’incontro Liceo La Coruna – Bassano della settimana scorsa dovrebbe far capire molte cose... ma forse la colpa non è degli arbitri, ma può essere anche di questo regolamento.

Lei è un trissinese doc e con la maglia del Trissino ha vissuto tante situazioni ed emozioni. Quale il ricordo più bello e quello più triste?
Cominciamo da quello più triste: la partenza nella stagione 2009/2010 dei compagni Tataranni, Oviedo, Pallares, Randon, De Oro, Nicoletti, Amato e la inevitabile retrocessione in A2. Dopo anni di campionati ad alto livello è stato passare dalla gloria alla polvere.

Di quelli belli ce ne sono tanti, dalla promozione nella massima serie del 2004/2005 superando il Salerno che militava in A1, a quella del 2010/2011 con la vittoria sul Pordenone dopo aver perso in casa la gara di spareggio con il Matera. Poi ci sono le competizioni europee, in particolare ricordo un memorabile incontro di Coppa Cers ad Igualada contro campioni come Monserrat, Salinas e Carlos Lopez.

Un giocatore compagno di squadra ed un allenatore che le hanno trasmesso passione e conoscenze tecniche.
Un compagno in squadra dal quale ho ricevuto molto è stato Carlos Carpinelli. Per me ha rappresentato classe e tecnica, il suo talento un continuo insegnamento. In pista, sia negli allenamenti che in gara,  il suo atteggiamento era sempre positivo, costruttivo ed incoraggiante. Come allenatore stimo Luca Chiarello, e penso che la cosa sia reciproca visto che dove è andato ad allenare mi ha sempre voluto con sé.

Lasciamo il passato e veniamo ai giorni nostri. In campionato otto gare svolte e sette punti in classifica.  Cosa ci dice il capitano che quest’anno ha cambiato anche di ruolo?
Dopo aver passato una vita da attaccante, non è facile adattarsi al ruolo di difensore e devo ringraziare i compagni che mi stanno dando una mano. In estate ne abbiamo parlato con l’allenatore: è stata una scelta tecnica unita al fatto che con la maturità potevo essere più utile in quel compito. Ci sto provando...

Sì in classifica abbiamo solo sette punti, ma non rispecchiano l’hockey che abbiamo saputo proporre. In qualche gara come Lodi e Novara meritavamo qualcosa di più.

Le prossime due gare interne, con il Sarzana ed il Follonica, saranno determinanti per il futuro di questa stagione. Il proclamato obiettivo di entrare nei play-off è ancora di attualità o si devono rivedere i programmi?
Vincendo le prossime due gare interne l’obiettivo di entrare nei play-off resta senz’altro di attualità, ma dobbiamo aggiungere questi sei punti alla classifica. E’ un campionato difficile e molto equilibrato. Se togliamo due/tre formazioni che sono superiori, con le altre qualsiasi risultato è possibile e l’ultima nostra gara a Forte dei Marmi ne è la conferma. Poi entrano in campo altri fattori, come infortuni, squalifiche… e non ultima, come in tutte le cose, un po’ di fortuna non guasta mai.

 

Parole chiave: Serie A1, Trissino,
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