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Aracu, ancora guai: sequestro da 930mila euro


L'inchiesta sulla sanitopoli abruzzese continua a colpire il presidente della Federazione Italiana Hockey e Pattinaggio. Dopo la richiesta di arresto respinta dal Gip, la Guardia di Finanza ha disposto il sequestro di beni per un totale di 930mila euro tra appartamenti e quadri. Tutto è partito dal dossier confezionato dalla ex moglie Maria Maurizio.

Scritto da Redazione - Pubblicato il 12/11/2009
Prosegue l'inchiesta sulla tangentopoli abruzzese e il presidente della Federazione Italiana Hockey e Pattinaggio sembra sempre più in difficoltà.
Ad agosto i pubblici ministeri ne avevano addirittura chiesto l'autorizzazione all'arresto, negata però dal giudice per le indagini preliminari che, pur avallando nella sostanza le accuse dei pm, non ha riscontrato il pericolo di reiterazione del reato.
Aracu è accusato di avere costretto l'imprenditore della sanità abruzzese Vincenzo Angelini a versargli tangenti per oltre 800 milioni di euro tra il 2004 e il 2005. Nel dettaglio, in base alla ricostruzione degli inquirenti, sono nove le "rate" che Angelini ha corrisposto ad Aracu. Angelini preleva dal conto corrente 150 mila euro il 4 febbraio 2004; 50 mila il 24 febbraio successivo; 100 mila il 10 marzo; altri 80 mila il 31 marzo. Poi, l’8 aprile il prelievo è di 120 mila euro: dunque, mezzo milione in appena due mesi. Ma non finisce qui: il 20 maggio 2004, Angelini consegna altri 80 mila euro; il 9 giugno 50 mila. Non vi sono altri versamenti fino al 1-2 dicembre di quell’anno, quando l’imprenditore paga 150 mila euro. L’ultima tangente, la più sostanziosa, è quella da 200mila euro del 19 aprile 2005.
Oltre alla concussione consumata, Aracu avrebbe chiesto e mai ottenuto da Angelini una mega tangente da 2 milioni di euro.
L'inchiesta è quella che ha portato alla caduta della giunta regionale abruzzese del presidente Del Turco che ha sconvolto il mondo politico abruzzese di entrambi gli schieramenti.
La curiosità sta nel fatto che Aracu non è stato tirato in ballo da Angelini (che ha invece accusato direttamente gli altri politici), ma dalla ex moglie Maria Maurizio. E' stato il suo memoriale a scoperchiare il vaso di pandora dei presunti affari illeciti di Aracu che, stando a quanto dice la moglie, sarebbero quantomai estesi.
Un filone delle indagini riguarda anche la gestione dei rimborsi spese della Federazione Italiana Hockey e Pattinaggio su cui stanno cercando di fare luce i revisori della stessa Fihp e del Coni.
L'ultima tegola su Aracu è caduta ieri. La Guardia di Finanza di Pescara ha infatti messo i sigilli ad un appartamento che Aracu possiede nel centro del capoluogo abruzze. Un attico del valore di 800mila di euro con all'interno quadri del valore di 130mila euro.
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