C'è una caratteristica di fondo nella lista dei 12 convocati che dal 15 agosto si contenderanno la "camiseta" della nazionale campione del mondo: tutta esperienza, nessuna (o quasi) novità.
Per la seconda volta consecutiva la nazionale spagnola rischia di essere la stessa della volta precedente. Era accaduto a Wuppertal 2010, quando Feriche si presentò (e vinse il titolo europeo) con la stessa identica squadra che aveva partecipato (e vinto) al mondiale di Vigo 2009. E potrebbe accadere di nuovo a San Juan 2011, dove la Spagna, ovviamente, vuole vincere ancora.
Tra i 12 convocati da Feriche ci sono tutti e 10 i protagonisti di Vigo e Wuppertal: dal Barcellona Sergi Fernandez, Jordi Adroher, Josep Maria Ordeig e Marc Torra; dal Reus Deportivo Guillem Trabal e Marc Gual, dal Liceo La Coruña Jordi Bargallò, dal Vic Josep Maria Roca e Romà Bancells e dal Porto Pedro Gil (unico nazionale spagnolo a giocare all'estero).
Le novità sono soltanto due. La prima è il ritorno in nazionale di Sergi Panadero (Barcellona) e la seconda è la convocazione di Raul Marin, bomber della OK Liga che ha trascinato al titolo nazionale il Reus Deportivo.
Dunque, Carlos Feriche conferma il suo motto che nazionale che vince non si cambia e, anche se la stagione 2010-2011 ha consacrato Reus Deportivo (che ha vinto il titolo spagnolo) e Liceo la Coruña (che ha vinto l'Eurolega), conferma la sua nazionale basata sul blocco del Barcellona, grande deluso della stagione ("solo" una coppa del Re e una supercoppa Europea).
La scelta di Feriche ha però altre due possibili chiavi di lettura. La prima: anche la Spagna ha smesso di produrre talenti in grado di rubare il posto ai giocatori più esperti (tesi corroborata da qualche sconfitta di troppo nelle competizioni internazionali under 20 e under 17). La seconda: se altre nazionali (Italia in primis) puntano sull'esperienza più che sui giovani, allora che esperienza sia e vediamo chi ne ha di più.