Il primo mondiale africano di hockey su pista è alle porte. Mancano poche ore alla partita inaugurale fra Angola e Sud Africa. L’Angola ha investito circa 300 milioni di euro in questo evento e non ha perso occasione per pubblicizzarlo. L’aspettativa è altissima e l’occasione è ottima per rilanciare l’immagine del paese.
Namibe è la città che ospiterà l’Italia, e tutte le partite del gruppo D di cui la nostra nazionale fa parte. E’ situata nel profondo sud del paese, al centro di una regione desertica e in buona parte selvaggia, ricca di bellezze naturali e ancora abitata da popoli semi-nomadi, testimonianza di un’Africa sempre più difficile da incontrare. E’ stata per secoli, Namibe, il terzo porto dell’Angola, durante il periodo del commercio degli schiavi e della colonia, di cui ancora conserva traccia nella sua struttura urbana, nelle sue vecchie case e nella fortificazione che domina la baia. Il mondiale di hockey è stato per Namibe l’occasione per un grande restyling: è stato costruito il Pavilhao Arena Weliwítschia Mirabilis (3.000 posti a sedere), è stato ampliato l’ aeroporto Yuri Gagarin, costruiti ristrutturati il nuovo hotel Infortur (che ospiterà le squadre e gl’arbitri del torneo) e la nuova sede del Governo Provinciale.
COSPE, ONG italiana attiva da 30 anni nella cooperazione internazionale e promozione di uguali diritti ed opportunità nel mondo (www.cospe.org), ha una lunga storia in Angola, dove è presente dal 1992 al fianco delle popolazioni colpite dal conflitto, terminato nel 2002. La sua sede oggi è proprio a Namibe, ed in questa ed in altre regioni del paese è oggi impegnato con progetti di salvaguardia delle foreste costiere angolane per garantire diritti e opportunità alle comunità locali che della foresta vivono, e che oggi vedono minacciata la loro fonte di vita da uno sviluppo ancora poco rispettoso degli equilibri ambientali e poco attento ai bisogni dei più poveri.
L’Angola, che è considerato la prima delle cosiddette “tigri africane” per i ritmi altissimi di crescita del suo Prodotto Interno Lordo, ha infatti investito molto di quanto ricava da petrolio e diamanti in infrastrutture, ma ancora troppo poco nel miglioramento delle condizioni di vita delle comunità e nella tutela del suo territorio. Il mondiale di hokey su pista offre al paese l’occasione di mostrare le proprie capacità organizzative, ma anche un patrimonio naturale e culturale unico, da preservare e valorizzare come base per uno sviluppo più equo e sostenibile. E’ anche occasione per aprirsi al turismo, oggi limitato per gli adempimenti burocratici necessari per ottenere il visto d’entrata, e per la limitazione delle infrastrutture e dei servizi.
A Namibe come a Luanda si sta dando prova di ottime capacità organizzative e di restyling, per un mondiale che rappresenta per il paese una importante finestra sul mondo. L’occasione è importante, e noi tutti ci auguriamo che venga colta fino in fondo, non solo come operazione di immagine, ma come stimolo a ripensare il proprio futuro di grande paese africano.
Ci auguriamo, insieme, un grande campionato per la nostra nazionale, di cui saremo i primi supporter in Angola. Vamosssss ITALIA !!!
Alberto Maria Rigon (responsabile COSPE in Angola)
Silvano Motto (consigliere COSPE e ‘malato’ viscerale di hockey)