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Al via la Final Four: per il Follonica subito il Porto


L'attesa è finita: questa sera prende il via la finale della più importante competizione continentale per club. A Torres Novas, in Portogallo, il Follonica tenterà di conquistare la prima Champions League italiana. Il primo avversario è il Porto, squadra di casa, finalista nelle ultime due edizioni, e favorita d'obbligo della vigilia.

Scritto da Michele Nannini - Pubblicato il 05/05/2006
Signori, si comincia. Il miraggio inseguito per 50 anni dall’hockey follonichese, ed ancor più da quello italiano in generale, può finalmente diventare realtà. Alle 21,15 di stasera il Consorzio Etruria Follonica inizia la sua avventura nella final four 2006 di Champions League di hockey, incrociando le stecche con il Porto virtualmente padrone di casa. Già, solo virtualmente però, perché si gioca a Torres Novas, sperduta ed amena località a 120 chilometri da Lisbona, territorio che con la squadra di Gil ha ben poco a che spartire. Quasi come se il Follonica giocasse a Bassano.
Invece si gioca in Portogallo, scelta che dimostra la forza di una federazione alla caccia del massimo trofeo continentale ormai da anni. Si gioca in un palasport bello e moderno quanto volete, ma è come portare la finale del campionato di calcio in Andorra o in Lussemburgo: proprio non c’era nulla di meglio? Di attrazioni in giro ce ne sono poche, al massimo qualche visita al vicino santuario di Fatima, magari per chiedere un lecito e spirituale aiuto nel conquistare quel trofeo che mai nessuna squadra italiana ha mai riportato nello Stivale. Quindi massima attenzione a quello che succederà in pista, a cominciare dalla sfida odierna che potrebbe diventare l’ago della bilancia dell’intero girone.
Vince chi fa più punti, quindi già non perdere diventa importante. Contro il Porto i recenti precedenti sono a favore degli azzurri, che nel girone di semifinale hanno vinto in casa e pareggiato la partita della merenda in Portogallo, con qualche assenza da una parte e dall’altra ma con copione ormai prevedibile. A fare la partita ci penseranno i lusitani, più giovani e probabilmente con il peso del pronostico sulle spalle, agli Immarcabili (ancora in dubbio le condizioni di Alberto Michielon, rimasto fermo a lungo per una fastidiosa pubalgia) il compito di attendere sornioni e di sfruttare la velocità e gli spazi che una retroguardia buona ma non trascendentale come quella portoghese potrebbe concedere. E’ già successo, potrebbe risuccedere.
La sfida fra azzurri e biancoblu apre il programma odierno, alle 20.15 ora locale, un’ora dopo in Italia con diretta Raisport Sat e maxischermo alla pista Armeni. A seguire toccherà alle due spagnole Reus e Noia chiudere il programma della prima giornata, dalle 21,45 (le 22,45 in Italia). Al Follonica sono toccati in sorte gli arbitri Jordi Vidal e Francesco Garcia, spagnoli che dirigeranno solo la sfida di stasera lasciando a Bisacco-Carmagnola e Carpelho-Pinto il resto del programma.
In campo la sfida sportiva, sugli spalti quella del tifo. Sicuramente in netto predominio lusitano, ci mancherebbe altro, ma con degna rappresentanza azzurra: chi in auto, chi in moto, chi in aereo addirittura stamattina sono oltre un centinaio i tifosi del Follonica che hanno raggiunto Torres Novas e che si aggiungeranno ai circa 300 spagnoli in totale fra supporters Reus e tifosi Noia. Dopo la nottata di hockey tutti a riposo perché meno di 24 ore dopo si torna in pista: sabato apriranno Follonica e Reus alle 15,45 ora portoghese con Noia e Porto di fronte alle 17.30; domenica gran finale con Porto-Reus alle 17 e Follonica-Noia alle 18,30. Poi il migliore alzerà il trofeo e iscriverà il proprio nome dopo quello del Barcellona, per la prima volta dopo nove anni fuori dall’atto finale.

Michele Nannini
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