Il roccioso difensore Eddy Randon, fresco campione d’Italia con la Recalac Valdagno, calcherà nuovamente la pista del palasport di Trissino, dove per anni è stato protagonista di tanti incontri con la fascia di capitano.
Eddy Randon, nato hockeysticamente e maturato nelle giovanili del Trissino, ha iniziato collezionando la prima vittoria con la conquista della medaglia d’oro ai Giochi della Gioventù nel 1989 a Roma, e continuando nella crescita fisica e sportiva si è aggiudicato il titolo italiano nelle categorie Ragazzi, Allievi, Primavera e per tre anni consecutivi il titolo nella categoria Juniores.
Il debutto in Serie A1 nella stagione 1990/1991 a soli quindici anni, con il tecnico Massimiliano Nicoletti. In quella squadra c’erano fior di campioni: Dario Rigo, Claudio Costa, Carlos Carpinelli, Luca Chiarello.
Fino all’anno 2003/2004 e per ben quattordici campionati consecutivi, sempre primo attore con i colori del Trissino. Una breve parentesi a Breganze, e poi ancora a Trissino fino alla stagione sportiva 2008/2009. Nell’estate 2009 passa al Valdagno, dove in pochi anni raccoglie meritatamente il premio del lavoro di una vita conquistando Campionati Italiani e Coppe.
Nella sua carriera ha vestito anche l’azzurro della nazionale italiana: oltre ai Campionati Europei Under 16 e a tre edizioni del Campionati Europei Juniores, ha partecipato ai World Games a L’Aia in Olanda nel 1993 e ai Campionati Europei Senior nel 1999/2000.
Tutti a Trissino speravano che il suo non sarebbe stato un addio, ma un arrivederci ed il suo rientro non può che essere salutato con grande gioia. Per Randon un ritorno molto gradito dai tifosi che ritrovano un giocatore mai dimenticato.
Nei momenti chiave della sua carriera Lei trova sempre Dario Rigo: al suo debutto in A1, nel passaggio al Valdagno e adesso al rientro a Trissino…
“Dario Rigo lo considero il mio talismano, finora ha sempre portato bene, infallibile, e sicuramente lo sarà anche a Trissino. Battute a parte, sarà un onore continuare a giocare ancora con lui, è un sogno che continua perché è un atleta incredibile e può giocare altri dieci anni ad alti livelli”.
Torna in un ambiente che conosce molto bene e dove per anni è stato protagonista. Che effetto fa?
“Sinceramente non mi aspettavo questa chiamata, sono le sorprese della vita. Ho incontrato i dirigenti e mi hanno spiegato il progetto che intendono attuare con noi giocatori più esperti che subito mi ha colpito ed ho accettato. Sportivamente sono cresciuto lì, ho disputato ben diciotto campionati fra A1 e qualcuno di A2, e quindi nessun segreto. A dire il vero questo rientro inaspettato mi ha emozionato e sono felice di essere un giocatore del Trissino”.
A Valdagno quattro anni indimenticabili.
“Sicuramente si. Sono stato una persona fortunata. Sono stati quattro anni meravigliosi, che non potrò dimenticare. Questi quattro anni hanno il valore e l’intensità di una intera vita sportiva per quello che abbiamo fatto: tre Campionati italiani, due Coppe Italia e una Supercoppa. Ringrazio tutti, dalla società ai tifosi, spero di lasciare un bel ricordo, io sicuramente non li dimenticherò mai!”.
A Trissino si lotterà per qualcosa di diverso.
“Ma lo spirito è sempre lo stesso. Se questo è il momento di rimettersi in gioco, ben venga. Sono motivato, indossare nuovamente la maglia del Trissino mi da degli stimoli in più e mi impegnerò al massimo per raggiungere l’obiettivo della società”.