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A Novara non mancano solo i soldi, ma anche un progetto credibile


All'indomani della seconda "scomparsa" in cinque anni tentiamo un'analisi delle ragioni di un fallimento che rappresenta un colpo non solo per lo sport novarese, ma per tutto l'hockey italiano.

Scritto da Moreno Spina - Pubblicato il 15/09/2013 - 09:57 - Ultima modifica 20/09/2013 - 08:14

Sono trascorsi alcuni giorni da quando gli sportivi di Novara hanno appreso da un comunicato ufficiale della Lega Hockey che l'ASD Hockey Novara non si sarebbe iscritto al prossimo campionato di serie A1, quando invece le notizie che ogni tifoso pensava e soprattutto sperava di ricevere erano ben altre, rafforzate dalle ultime voci che circolavano e che avrebbero finalmente messo la parola fine ad un'estate di silenzio assoluto.
Purtroppo è arrivata la classica doccia fredda e, dopo la “chiusura” nel 2009 dell'Hockey Novara 1924 targato Rapetto, è arrivata questa rinuncia dell'ASD Hockey Novara targato Caressa. E' sicuramente vero che le due situazioni sono completamente differenti visto che nel primo caso il motivo della retrocessione d'ufficio e poi la mancata iscrizione alla serie A2 fu l'assenza del settore giovanile, mentre oggi il motivo è la mancanza di fondi che garantirebbero una stabilità. Proprio il settore giovanile diventa a questo punto l'unico punto fermo da cui ripartire nell'attesa di capire la nuova struttura della società dopo il ribaltone di inizio settimana. Ribaltone in cui, forse, quel che rimane dell'ASD Hockey Novara avrebbe potuto avere un po' più di rispetto nei confronti di persone che negli ultimi anni si sono impegnate professionalmente ed economicamente per il bene della società, ognuno mettendoci del proprio, invece di consigliare loro di dimettersi a tempo debito e non a “danni” fatti come scritto e virgolettato nel comunicato ufficiale da chi si è avvicinato a questo sport per la prima volta da poco più di un mese.
A questo punto, cercando con un poco di lucidità di fare chiarezza, a chi va attribuita la colpa di questo fallimento sportivo? Forse a chi dopo la promozione dalla serie A2 si è fidato di promesse mai mantenute ed ha fatto una sontuosa campagna acquisti con le tasche vuote? Forse a chi è subentrato strada facendo e si è trovato a gestire una situazione estremamente difficile e, nonostante tante rassicurazioni, non è riuscito a portare a compimento quello che avrebbe voluto? Forse ad alcuni sponsor locali che hanno abbandonato l'Hockey Novara o mai si sono avvicinati o forse alla Giunta Comunale stessa che concretamente poco ha fatto o si sperava facesse di più per aiutare a reperire risorse?
Ognuno avrà dentro di sé la propria risposta che sicuramente sarà quella giusta, ma forse anche quella sbagliata perché da come la si vuol vedere o far vedere, un vero colpevole non esiste. La colpa può essere data dalla mancanza di un vero progetto strutturato, magari facendo delle rinunce dolorose, ma impostato su un lavoro organizzato in grado di portare i propri frutti con il tempo invece di lasciarsi trascinare dalla possibilità di diventare da subito una “grande” squadra senza averne concretamente le basi, cercando così di bruciare le tappe.
Una cosa è sicura: chi da questa situazione ci ha rimesso sono i tifosi. E' vero, questo Hockey Novara non è l'Hockey Novara dei 32 scudetti, della squadra che negli anni ottanta e novanta teneva attaccati alla radio migliaia di tifosi durante le partite di Coppa dei Campioni. L'Hockey Novara di Pablo Cairo, dei Mariotti, di Marzella, di Crudeli solo per citare alcuni nomi senza andare troppo indietro nel tempo; ma in fondo al tifoso piaceva vedere scritto sul giornale “Hockey Novara”, piaceva immaginare che ci potesse essere la concreta possibilità di mantenere viva la tradizione di questo sport nella massima serie, anche se era l'ASD Hockey Novara. Soprattutto, ad alcuni piaceva ancora andare al sabato sera al palazzetto, che porta il nome di un campione dell'altro Novara, a vedere la partita perché lo sportivo novarese ha ancora voglia di Hockey.
Oggi non rimane che aspettare, con il morale ai minimi storici, per sapere se ci sarà ancora la volontà (ma soprattutto la capacità) da parte di qualcuno nel rilanciare a buoni livelli questo sport, questa volta con un programma e un progetto vero, non utilizzando questi termini solo perché sono di moda o riempiono la bocca. Con la consapevolezza che nonostante tutto a Novara ci sono ancora persone che si emozionano a sentire parlare di Hockey. Poi pazienza se non si chiamerà Hockey Novara 1924, perché quel Novara non esiste più; ma manteniamo viva la possibilità di continuare a viverlo ad alti livelli perché, con tutto il massimo rispetto, Novara non può accontentarsi di una serie B perché chi sta perdendo è tutto lo sport cittadino.

Parole chiave: Serie A1, Novara,
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